Carpi, acqua all'amianto: ecco le nostre analisi. E' sicura

L'inchiesta: il Carlino in campo. Gli esperti del laboratorio: "Valori dell’amianto nella norma, ma dipendono da luoghi e orari" di Silvia Saracino

Laboratorio

Laboratorio

Carpi, 13 luglio 2014 - Da quando è stata scoperta la presenza di fibre di amianto, un anno fa, l’acqua pubblica di Carpi è diventata un sorvegliato speciale. Aimag e Ausl effettuano prelievi e analisi molto più frequenti e diffusi sul territorio ma anche noi del Carlino abbiamo voluto vederci chiaro, trattandosi di un tema così importante per la salute di tutti i cittadini. Per questo abbiamo effettuato personalmente prelievi di acqua facendola analizzare nel laboratorio Green Analytics di Bologna. Abbiamo prelevato due campioni di acqua il tre luglio scorso nella fontana del parco pubblico dietro il teatro comunale e da un rubinetto di un’abitazione privata in piazza Garibaldi. Il laboratorio ha effettuato un completo check up dell’acqua carpigiana analizzandone tutti i componenti, non solo le fibre di amianto: il nostro obiettivo era accertare se davvero l’acqua è potabile e i cittadini possono stare tranquilli. Il sette luglio è arrivato il responso di Green Analytics: «Non abbiamo riscontrato la presenza di fibre di amianto ed anche i valori relativi ai parametri di routine analizzati per l’acqua di rete sono nei limiti previsti dalla legge» ha detto il dottor Luigi Barbieri.

Le nostre analisi hanno dunque confermato quanto detto fino ad oggi da Ausl, Comune e Istituto superiore della sanità: l’acqua di Carpi si può bere, i cittadini possono stare tranquilli. Guardando le analisi nel dettaglio, l’assenza di amianto è stata tradotta con la dicitura tecnica «inferiore a 0,1 fibre per millimetro quadrato». I parametri chimico-fisici sono tutti nella norma e non c’è alcuna anomalia anche per quanto riguarda i parametri microbiologici. A questo punto ci siamo chiesti: com’è possibile che non ci siano tracce di fibre di amianto quando le analisi condotte da Aimag e Ausl riscontrano una presenza, seppur in minima parte? É presto detto: «La presenza o assenza di amianto nelle rete di approvvigionamento idrico dipende dal punto di campionamento — spiega Barbieri — ovvero se il medesimo si trova a monte o a valle della rottura delle tubature». Quindi, l’esito di Green Analytics non è in contraddizione con le altre analisi pubbliche condotte fino ad oggi: la presenza di amianto in un certo punto di prelievo in un giorno preciso dipende da dove si trova la frattura nelle tubature, un elemento in continua evoluzione. Questo spiega perché i dati sulle analisi pubbliche cambiano continuamente: nello stesso punto di prelievo la presenza di fibre di amianto può passare da zero a qualche migliaia nel giro di poche settimane.

La quantità più alta riscontrata dal 17 luglio 2012 ad aprile di quest’anno, secondo i dati del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Modena, è di 168 mila fibre per litro nel circolo Arci in via Giliberti a Santa Croce. Come ha sottolineato anche Barbieri di Green Analytics concordando con Ausl di Modena e Iss, «non sono previsti limiti di legge per la presenza di amianto nell’acqua, solo l’EPA (Environmental protection agency, l’agenzia per l’ambiente americana, ndr) suggerisce un limite di 7 milioni di fibre». Quindi la presenza di fibre di amianto nell’acqua carpigiana è di gran lunga inferiore all’unico riferimento esistente, quello dell’Epa, perché nemmeno l’Organizzazione mondiale della sanità ha fissato un limite. Nel documento ‘Direttive per la qualità dell’acqua potabile’ pubblicato nel 1994, si è così espressa «…Non esiste dunque alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire un valore guida fondato su delle considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell’acqua potabile». Concetto ribadito anche nei successivi aggiornamenti del 2011. 

Il sindaco Alberto Bellelli vuole comunque cercare di estirpare il problema, anche per eliminare il rischio che in futuro i valori di amianto possano aumentare. Il Comune ha chiesto ad Aimag di realizzare uno studio di fattibilità per sostituire tutto il reticolo di tubature in cemento-amianto della città: un investimento da oltre 50 milioni di euro per la cui realizzazione ci vorrebbero almeno dieci anni. Nel frattempo è stata studiata una soluzione temporanea che partirà entro l’estate: l’inserimento di un formulato alimentare preparato da Aimag — composta da acido fosforico e cloruro di zinco — da inserire nelle tubature e che dovrebbe formare una pellicola protettiva attorno ai tubi riducendo il rilascio di amianto. E mentre l’iter istituzionale prosegue, il Carlino continuerà a sorvegliare l’acqua di Carpi effettuando nuovi prelievi nei prossimi giorni. 

Silvia Saracino