REDAZIONE MODENA

Addio al professor Greco, una vita per i malati

Per due decenni primario al Ramazzini, si è spento a 93 anni. Considerava la medicina un’arte, il dottor Tosi: "Maestro e guida sicura in corsia"

"Lavorare per scoprire la malattia è una ricerca affascinante e tutto deve essere teso a questo scopo. E’ un’attività ad alto contenuto etico ed intellettuale, e anche faticosa. Per questo occorre un allenamento continuo anche culturale: non si diventa capaci se non si studia".

Con queste parole il professor Sergio Greco, per tanti anni primario del reparto della Medicina II dell’ospedale Ramazzini di Carpi, amava definire l’arte che lo ha accompagnato per tutta la vita: la medicina.

Il professor Greco si è spento lunedì sera nella sua abitazione, a 93 anni, la maggior parte dei quali dedicati alla cura dei suoi pazienti. Nato a San Martino Spino di Mirandola nel 1928, cresciuto alla scuola dell’illustre clinico medico professor Giovanni Angelini, il dottor Greco nel 1969, a neanche quarant’anni è diventato primario di Geriatria del Ramazzini, e dopo la trasformazione della divisione geriatrica in quella di Medicina, ne è stato primario dal 1971 fino alla pensione nel 1995. Non ‘Medicina II’, come comunemente chiamata, ma ‘Seconda Medicina’, come lo stesso professore aveva scherzosamente ribattezzato, affermando "seconda a chi? La nostra Medicina non è seconda a nessuno!". Medico preparato, intelligente e acuto, sapeva destreggiarsi in un reparto in cui, come lui stesso ripeteva "non esiste una tipologia classica di paziente, dobbiamo essere eclettici, in stretta collaborazione con gli altri reparti dell’ospedale"; il suo primo ‘amore professionale’ era stata però la pneumologia, per la quale aveva ottenuto la libera docenza universitaria. Nella sua equipe agli inizi degli anni Novanta, uno dei suoi Aiuti è stato il dottor Paolo Tosi, che ricorda il suo maestro con parole di stima e riconoscenza: "Sono stato uno dei suoi tanti allievi, che ha saputo formare trasferendoci conoscenza, esperienza, metodo, entusiasmo. Per ogni mestiere o professione occorre sempre un Maestro. Lui lo è stato. Sempre presente, rigoroso con se stesso e con noi. Non c’erano giorni di festa per lui, immancabilmente in Reparto per visitare i nuovi entrati, controllare i più gravi e un occhio attento a tutto. Una garanzia per i malati soprattutto, ma anche per noi che avvertivamo la sicurezza della sua guida. Inflessibile sul lavoro, condivideva con noi piacevolissimi momenti di compagnia. Non ci insegnava solo la Medicina, ma con la sua profonda cultura, con il suo eloquio elegante e forbito, stimolava in noi la conoscenza del bello. Quell’Uomo, quel Medico, rimane vivo in noi".

Uomo colto e innamorato dei classici, di storia e politica, ha scritto due libri: un’autobiografia ‘Il lungo viaggio’ e, nel 2011, ‘Storia di Gino e altri racconti’. Solo pochi mesi fa uno dei nipoti ha scritto a scuola un tema sul nonno, proprio partendo dalla sua autobiografia: "I suoi genitori erano molto poveri: mio bisnonno era autista di corriere mentre la bisnonna lavorava in casa e faceva lavoretti quando capitava. Però, entrambi sapevano leggere e scrivere e pochi rudimenti di ‘sapere’ bastarono per sollecitare il loro unico figlio, verso il quale nutrivano grandi ambizioni, verso gli studi superiori".

Il professor Greco lascia la moglie, Sandra De Filippi, i figli Alessandro, Stefano e Fabio e i nipoti. Tra le tante attestazioni di vicinanza alla famiglia, anche quella dell’Ausl di Modena che esprime "profondo cordoglio per la scomparsa del dottor Sergio Greco, professionista stimato che tanto ha dato alla sanità modenese e carpigiana in particolare".

I funerali si svolgeranno oggi alle 14.30, partendo dall’abitazione di via Cadamosto 57, verso la chiesa del Corpus Domini.

Maria Silvia Cabri