Agricoltore morto, il mistero si infittisce Aperta un’inchiesta per omicidio volontario

Savignano, la porta di casa era chiusa dall’esterno ma l’autopsia non ha trovato segni di violenza. Il portafoglio rubato dopo il decesso?

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La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio volontario sul caso di Luciano Coppi, l’agricoltore 77enne che due domeniche fa è stato trovato morto nel suo letto, forse già dopo circa un giorno dal decesso. Si tratta, va detto, di un atto dovuto visti gli elementi ancora da chiarire, e sui quali gli esiti dell’autopsia potranno aiutare a fare luce. In sostanza, non è ancora chiaro se si tratti di omicidio o di morte naturale. Rimangono invece tanti gli interrogativi che aspettano una risposta, sui quali i famigliari per primi chiedono chiarezza. Luciano detto "Bodi" era infatti benvoluto da tutti, non aveva nemici ed era una persona buona e affabile. Ma c’è tuttavia ancora qualcosa che non torna. In primis, alcuni effetti personali: non si trovano il portafoglio e il telefono cellulare, ma potrebbe anche essere stato un furto successivo al decesso. Inoltre, quando domenica 22 novembre è stato ritrovato a letto già cadavere, la cognata per entrare in casa sua ha dovuto forzare una finestra, perché la porta era chiusa. Normale, se una persona è in casa. Ma non c’era il chiavistello dall’interno, come sembra usasse fare solitamente Luciano, bensì la porta d’ingresso era chiusa come se questa operazione fosse stata fatta dall’esterno (o comunque compatibile con una chiusura dall’esterno). L’abitazione di "Bodi", quindi, al momento rimane sequestrata, a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali ulteriori accertamenti. I carabinieri indagano sui suoi movimenti degli ultimi giorni e cercano di ricostruire tutti i suoi incontri più recenti, per cercare di scartare il più possibile l’ipotesi che più angoscia la famiglia e un intero paese, quella appunto che non si sia trattato di una morte naturale. Al momento, peraltro, l’autopsia propenderebbe proprio per un decesso per cause naturali (nessun segno di violenza), ma i tanti elementi che non tornano hanno fatto sì appunto che sia stato aperto d’ufficio un fascicolo per omicidio volontario e che l’immobile di campagna in cui Luciano abitava rimanga per ora sequestrato.

"Conosco molto bene la famiglia Coppi – commenta il sindaco di Savignano, Enrico Tagliavini – e tra l’altro ho imparato che "Bodi" si chiamasse Luciano solo quando ho visto l’annuncio funebre. In paese, era per tutti Bodi. Era il migliore amico di mio nonno, col quale andavano spesso a caccia insieme. Ho già avuto modo di fare le condoglianze ai familiari sabato scorso, quando sono andato al funerale, e le rifaccio ora. Sono davvero vicino a tutta la famiglia Coppi e mi auspico che le indagini siano rapide e risolutive". Una dimostrazione dell’affetto di Savignano per "Bodi", del resto, c’è stata proprio sabato nel giorno del funerale, quando diverse decine di persone erano presenti per tributargli l’ultimo saluto, nonostante il periodo di restrizioni per covid. Ora, un’intera comunità chiede quindi che sia fatta luce in modo chiaro e possibilmente rapido su un suo storico componente, che ha lasciato tanti bei ricordi in coloro che lo hanno conosciuto.

Marco Pederzoli

(ha collaborato

Valentina Reggiani)