Una moratoria di 60 giorni. Questo il lasso di tempo che si sono presi i sindaci dei 21 Comuni aderenti al Patto di Sindacato che lega le sorti di Aimag, l’azienda multiservizi di Mirandola e dei comuni di Carpi e il suo hinterland, oltre che del basso mantovano. Dopo un confronto serrato, cui i Comuni sono arrivati con posizioni divergenti, acuite dalla esplicita offerta inviata da Hera il 13 aprile ai soci pubblici e alle fondazioni bancarie di Carpi e Mirandola, mercoledì i sindaci (era assente Camposanto che il 14 e 15 maggio vota per il rinnovo del consiglio comunale ndr) hanno preso atto delle reciproche distanze e, soprattutto, della impossibilità di giungere ad appena 4 giorni dalla scadenza (30 aprile) del Patto al suo rinnovo. Carpi e Hera si sono presentati con la proposta di un ordine del giorno che prevederebbe un "regime transitorio" di 3 anni in cui il vertice sarebbe costituito dalla "sottoscrizione di un Consiglio di amministrazione a maggioranza pubblica (3 consiglieri, tra cui il presidente del Cda), 1 consigliere nominato da Hera e 1 delle Fondazioni bancarie con l’indicazione di un direttore generale da parte di Hera, sentiti i soci pubblici". Questo assetto stravolgerebbe il mandato vincolante ricevuto dai sindaci della Bassa, i cui consigli comunali hanno unanimemente votato un impegno a mantenere inalterata la composizione della gestione di Aimag, che attualmente vede un Cda con 2 rappresentanti di Carpi e comuni limitrofi (tra cui il presidente), 2 della Bassa modenese e 1 mantovano, oltre che un direttore generale indipendente espressione del Cda. Alla fine di una giornata convulsa e infruttuosa, riguardo al testo da sottoscrivere, si è deciso di dare il via libera ad un documento che proroga al 30 giugno il Patto di sindacato nella sua attuale composizione, il quale avrà il compito di redigere i "nuovi patti e i relativi accordi di natura industriale" e di portare avanti il confronto esclusivamente con Hera "con l’obiettivo – si legge - di arrivare a condividere lo sviluppo ulteriore e la definizione puntuale dei contenuti del solo regime transitorio della proposta del socio privato e arrivare alla stipula e alla approvazione di un nuovo patto di sindacato e di patti parasociali prima della votazione del bilancio 2022 e della relativa scadenza del cda". Il consigliere leghista di Mirandola, Guglielmo Golinelli, spiega: "La posizione è quella espressa all’unanimità dal consiglio comunale cioè di un rinnovo del Patto di sindacato invariato e con l’attuale struttura di governance". Il capogruppo di ’Lista Civica + Mirandola’ Giorgio Siena (foto) ha fatto sapere la sua "contrarietà all’ordine del giorno proposto poiché è una sconfitta di Mirandola e la fine della autonomia di Aimag. I sindaci dell’Area Nord stanno cedendo il controllo di Aimag, accettando un ’cavallo di Troia’ nel quale Hera e Carpi si insediano. Non sarà un bene".
Alberto Greco