Albinelli, la riapertura infiamma il dibattito

Oggi il mercato coperto riparte. Pioggia di critiche: "Così si dà un alibi perfetto a chi vuole fare un ’giretto’ in centro"

Riaprire l’Albinelli? "Un grave errore", "No, in questo modo eviteremo a tanti residenti del centro di prendere l’auto e ammassarsi nei centri commerciali". Ha creato due fazioni opposte la scelta dell’amministrazione, su input dell’ultima ordinanza della Regione, di rendere nuovamente fruibile ai modenesi da oggi la storica struttura nel cuore cittadino. Le regole saranno stringenti (ingressi controllati e contingentati, soluzioni idroalcoliche disponibili alle entrate, guanti e mascherine obbligatori ai banchi), così come l’orario di apertura ridotto (dalle 8 alle 14), ma ugualmente la decisione ha scatenato un dibattito accesso sui social con lunghi botta e risposta sul profilo personale del sindaco Muzzarelli (oltre mille i commenti in poche ore). Dal fronte mercato, poi, a storcere il naso è anche qualche operatore che oggi non riaprirà. Le posizioni sono nette: per i favorevoli l’Albinelli è un presidio alimentare fondamentale per il centro storico al pari di un supermercato, mentre per gli oppositori la struttura non dà garanzie sufficienti ed era meglio continuare con le sole consegne a domicilio. "Chiedete di stare a casa e poi riaprite un luogo che rappresenta un rischio contagi", tuona un cittadino. Pronta la replica di un altro utente: "Riattivare l’Albinelli è giusto. Dentro gli ipermercati si rischia di più, le persone si accalcano lungo le corsie degli alimentari. In questo modo chi abita in centro avrà la possibilità di fare acquisti sotto casa". Ma ecco di nuovo una modenese contraria: "Così caro sindaco ne usciamo nel 2022. Allora perché non riaprire pure i ristoranti? In questo modo spingeremo moltissimi anziani, i più a rischio, a uscire e andare al mercato". E ancora ‘in soccorso’ al Comune: "Se si controllano gli ingressi ed è obbligatorio usare le mascherine, le condizioni sono le medesime che nei supermercati". Poi qualche riga più sotto: "Quanta gente ci sarà in giro in centro con questa scusante?". Muzzareli in persona prova a gettare acqua sul fuoco ricordando le regole stringenti e c’è spazio anche per un ‘blitz’ virtuale dell’assessora Anna Maria Vandelli: "Andare al mercato è una scelta di vita, uno stile, ossia un’alternativa al supermercato, ma anche un servizio comodo per chi abita nelle vicinanze e per la città". E, come detto in apertura, c’è pure qualche operatore che terrà il banco chiuso. Uno di questi è Massimo Bedendo della panetteria omonima: "Considerando il fatto che personalmente ho un forte senso civico e tengo alla salute pubblica, ho deciso di privilegiare la consegna a domicilio a discapito della vendita al dettaglio per questioni logistiche e di sicurezza". Infine, anche dal mondo politico arriva una bacchettata dalla Lega: "Si tratta di un provvedimento azzardato. Siamo in una fase epidemica delicatissima, basta un indebolimento delle misure per assistere ad una immediata controtendenza. Ci viene detto che per entrare sarà obbligatorio l’uso della mascherina e per chi ne sarà sprovvisto sarà il Comune a metterle a disposizione. E’ giusto dedicare mille mascherine per un semplice acquisto alimentare, quando non ce n’erano per gli operatori che operavano nelle strutture residenziali per anziani?".