"Alcatraz, i rincari hanno stoppato la vendita"

La proprietà dell’ex Direzionale Manfredini, da anni vuoto e meta di vandali: "L’acquirente rinuncia per l’aumento dei costi di ripristino"

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di Vincenzo Malara

Mancava poco. Gli ultimi dettagli. Poi il dietrofront. Per l’ex Direzionale Manfredini – l’Alcatraz modenese - la svolta era davvero vicina, con una nuova proprietà pronta a dargli un futuro, che l’allontanasse dallo stato di abbandono ormai perenne. Cosa è successo? Decisiva la situazione geopolitica internazionale condizionata dalla guerra in Ucraina e tutti gli effetti ad essa collegati: caro-energia, aumento del costo delle materie prime, ecc. Motivi, quelli appena elencati, che hanno spinto il potenziale acquirente, il primo vero interessato da decenni, a fare un passo indietro.

A confermarlo è l’attuale proprietà – il fondo immobiliare trevigiano Numeria Sgr - che da anni tenta di ricollocare il mega-edificio, ma senza successo. "Eravamo vicini, ma poi tutto si è arenato – spiega Stefano De Vecchi, asset manager della società –. Era la prima volta che veniva avviata una trattativa concreta, con basi solide, tanto che eravamo estremamente fiduciosi che l’operazione arrivasse al dunque in tempi brevi, poi però con lo scoppio della guerra è tutto saltato".

Su chi fossero gli investitori e quale fosse il progetto sul gigante di cemento c’è il massimo riserbo. "Non possiamo rivelarlo e la progettualità non era nota nemmeno a noi che gestiamo l’immobile – garantisce De Vecchi -, ma è certo che le cifre preventivate per ripristinarlo sono aumentate drasticamente con gli effetti del conflitto sul mercato, rendendo l’operazione insostenibile dal punto di vista economico, con un incremento delle varie voci di costo di almeno il 2030 per cento".

Tutto fermo, insomma. E per l’ex Manfredini la luce in fondo al tunnel è tornata a spegnersi: "Prima c’è stata la pandemia che, di fatto, aveva e blocca ancora oggi il mercato immobiliare per strutture di questo tipo, poi finalmente la trattativa cominciata pareva concreta, ma niente. Al momento non ci sono altri interessati all’edificio". Per Numeria prosegue l’impegno sulla manutenzione ordinaria e la ‘battaglia’ per tenere lontani balordi e senzatetto, che puntualmente violano gli ingressi, così come gruppi di giovani che hanno eletto l’Alcatraz modenese come terreno di sfida per le proprie gesta da pubblicare sui social. "La vigilanza privata è attiva e facciamo tutto il possibile per tenere la struttura in sicurezza, ma non è facile e i costi sono altissimi", ammette De Vecchi. Anche l’Amministrazione segue con attenzione lo stato di salute del Manfredini, con ordinanze periodiche che obbligano Numeria a non abbassare la guardia su manutenzione e sicurezza.

Contattato dal Carlino, il Comune precisa, inoltre, che è stato definito con il fondo immobiliare un cronoprogramma di interventi specifici da fare sull’edificio, che verranno realizzati nei prossimi mesi. Era lo scorso gennaio quando scoppiò un incendio ai piani alti dell’ex Manfredini, prova di come sia facile entrare e uscire da Alcatraz, luogo di rifugio e vandalismo che preoccupa tutta la città.