Alice Neri, meta misteriosa sul navigatore della mamma uccisa

Spunta un’altra ricerca fatta sul telefono quella notte: qualcuno alle 4.50 ha digitato un indirizzo nel Mantovano

Modena, 11 gennaio 2023 – La prima posizione impostata è stata Ravarino: sicuramente cercava la strada più veloce per tornare a casa, partendo dallo Smart Cafè di Concordia. Qualche attimo dopo, però, probabilmente una volta che Mohamed Gaaloul era salito a bordo dell’auto, ha cercato su ’Maps’ Vallalta di Concordia, ovvero dove l’indagato viveva. Ma c’è una terza ricerca fatta sul cellulare della giovane mamma di Ravarino, Alice Neri, la notte della sua morte.

Infatti, dall’analisi dei dati del suo telefono è emerso come qualcuno avesse anche impostato, alle 4.50 di quel venerdì mattina 18 novembre, la mappa relativa ad un paese del Mantovano, nei pressi di Poggio Rusco. E’ stata la vittima dell’atroce delitto a impostare quella località? O qualcuno ha messo mano al suo telefonino? Se è stata Alice, cosa stava cercando all’alba di venerdì?

Sono ancora tanti, troppi i quesiti che rimangono aperti sul caso Alice Neri. Dall’analisi delle celle e dei dati è emerso anche che il telefonino della vittima ha fatto registrare un’ultima attività, l’accesso ad una Applicazione alle 6.20 di quella stessa mattina. Era ancora viva Alice a quell’ora? Tanti i buchi temporali, a partire da quando la sua Ford Fiesta, giovedì 17 novembre parte dal cortile dello Smart Cafè alle 3.40 della mattina, dopo aver verosimilmente fatto salire anche il principale sospettato, Mohamed Gaaloul a bordo del mezzo. L’auto, ad esempio, alle 3.42 pende l’iniziale direzione di via Martiri della Libertà ma, subito dopo, corregge il senso di marcia svoltando in direzione Vallalta, dove viveva il tunisino. Dopo di che la Ford svolta in via Forella ma, esattamente cinque minuti dopo, la vettura percorre la strada in senso contrario per poi tornare in direzione dell’incrocio con via Vallalta. Alle 4.03 la Ford accede ancora in via Forella e la percorre fino, probabilmente, al lungargine.

I puntini luminosi dei fari vengono ‘intercettati’ dalle telecamere nuovamente alle 5.09 e alle 5.12 la telecamera riprende nuovamente l’auto sempre in direzione Vallalta quando incrocia un secondo veicolo, la cui targa non è stata individuata: altro punto oscuro della tragica vicenda. Alle 5.15 la Ford, con alle spalle la seconda vettura imbocca via Mazzalupi da dove, teoricamente, si sarebbe poi diretta verso quella zona tra i laghetti, a Fossa, dove è stato rinvenuto l’indomani il corpo carbonizzato della vittima. Chi c’era in auto a quell’ora? Le telecamere hanno ‘restituito’ l’ombra, la presenza di due persone o soltanto di una nell’abitacolo successivamente arso dalle fiamme? Tutte domande a cui dovranno fornire risposta gli accertamenti tecnici ancora in corso ma, soprattutto, Gaaloul che probabilmente nei prossimi giorni chiederà di essere interrogato.