Alice Neri news, il testimone: "Mohamed era sporco di olio"

Il racconto di un conoscente pesa sul tunisino arrestato in Francia. L’avvocato: "In Italia tra dieci giorni"

Modena, 23 dicembre 2022 – Tornerà in Italia tra la fine dell’anno e l’inizio del 2023 Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino accusato dell’omicidio e della distruzione del cadavere di Alice Neri, la 32enne di Ravarino trovata carbonizzata nella sua auto il 18 novembre scorso in piena campagna a Fossa di Concordia.

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L’uomo è fuggito poco dopo la morte della donna ed è stato arrestato una settimana fa in Francia. "Stamattina (ieri, ndr) la corte ha dato l’ok alla riconsegna all’Italia dell’indagato – conferma l’avvocato Roberto Ghini, difensore di Gaaloul – Come previsto non si è opposto e non ha rilasciato dichiarazioni in merito all’accusa, penso che tra una decina di giorni verrà consegnato alle autorità italiane e affronterà la situazione qui".

Intanto spunta una testimonianza che potrebbe incastrare l’uomo, soprattutto per l’ipotesi di distruzione di cadavere. L’ha rilasciata un conoscente di Mohamed al giornalista Alessandro Politi di Storie Italiane, in onda stamattina: "So che Mohamed il giorno dell’omicidio è andato a casa di parenti ed era sporco di olio, erano le 7.30, lui ha detto che stava mettendo a posto la macchina e loro ci hanno creduto. Era sporco davanti, sulla giacca. Però mi sembra impossibile sia stato lui, è un ragazzo allegro che chiede passaggi a tutti".

L’olio potrebbe essere in realtà l’acceleratore usato per dare fuoco alla macchina della donna su cui sono in corso accertamenti tecnici.

Il 29enne arriverà con tutta probabilità in Italia in aereo accompagnato dai gendarmi e consegnato alla polizia di frontiera all’aeroporto di Milano o di Roma. "La procedura prevede poi l’interrogatorio davanti al Gip che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare – spiega infine Ghini – poi valuteremo se fare istanza al tribunale del Riesame". In pratica, una volta incontrato il suo assistito e dopo l’interrogatorio, il legale potrebbe chiedere un’attenuazione della misura cautelare o addirittura la scarcerazione.

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Per il momento contro Gaaloul ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza ma niente prove schiaccianti: sicuramente, una volta rientrato sarà sottoposto al ‘prelievo’ del Dna: il materiale genetico dovrà essere confrontato con quello che pare sia stato trovato sul luogo del delitto per cristallizzarne la presenza. Quel che si sa con certezza è che l’uomo era al bar di Concordia la sera della sparizione di Alice e che sarebbe salito sull’auto della donna alle 3.30 di notte.

Cos’è successo nell’ora in cui la macchina di Alice è rimasta ferma sul vicino argine? Secondo gli inquirenti la donna sarebbe deceduta in questo lasso di tempo, visto che poi la Ford è stata portata sul luogo dell’incendio, in via Griffona a Fossa, dove avrebbe iniziato a bruciare già dall’alba. Ma come è morta? Nemmeno questo è ancora stato stabilito dai carabinieri, visto che il corpo della 32enne risulta completamente carbonizzato tanto che non è stato possibile nemmeno eseguire una autopsia.

Intanto le autorità greche hanno sequestrato anche il telefonino della moglie di Gaaloul: la donna, infatti, si è rifugiata in Grecia dai parenti dopo che il marito è scappato all’estero. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso come abbia aiutato il compagno nella fuga e di come conoscesse i suoi spostamenti tra Svizzera e Germania, prima di essere bloccato in Francia.