"Altro che Covid, qui mancano i docenti"

Alle superiori 622 cattedre vuote. E al Cattaneo-Deledda devono tagliare l’orario: "Le lezioni giornaliere dureranno solo quattro ore"

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di Paolo Tomassone

I più ottimisti pensavano di introdurre l’orario completo già all’inizio della prossima settimana. Invece da lunedì nelle bacheche delle scuole superiori scriveranno in grande e in rosso "provvisorio". Altro che mascherine, ingressi riservati e ricreazione seduti al banco: l’incubo dei dirigenti scolastici si chiama "mancanza di organico". Mentre scriviamo l’Ufficio scolastico è riuscito ad assegnare 116 cattedre posto comune, ma alle superiori ne servono 622 e difficilmente riuscirà entro fine settimana e riempire tutti i posti vacanti. Che si fa? "Tamponiamo la situazione accorciando l’orario" taglia corto Alessandra Zoppello, dirigente scolastico del Cattaneo-Deledda, circa 1.500 studenti in 60 classi e 3 corsi serali. "Per i primi giorni ci siamo organizzati solo con tre ore di lezione, ma avevamo previsto di passare a cinque ore già la prossima settimana. Ma siamo in sofferenza e per sabato ho già problemi a garantire la copertura. Proporremo quindi quattro ore e con fatica cercheremo di coprire tutte le classi". Sulla carta è tutto chiaro: venerdì la 1L ha italiano, matematica e inglese; l’insegnante però c’è solo per matematica, durante le altre ore arriverà un supplente. "Abbiamo chiamato a fare lezione tutti i docenti in servizio – spiega Zoppello – dovremo coprire quei buchi con altre materie. A dir la verità questa settimana stiamo istruendo tutti i ragazzi sui vari regolamenti e su come si devo no comportare nel rispetto delle misure anti-Covid. Ma su alcune materie si è già cominciato col programma". Supplenti anche per i ragazzi con disabilità: dei 27 insegnanti di sostegno al momento dal Cattaneo-Deledda ne sono arrivati solo 11. "Abbiamo cercato di prendere tutti gli insegnanti e affiancarli ai casi più gravi – prosegue la dirigente –. Tra una o due settimane i ragazzi si vedranno arrivare altri docenti e questa non è certamente la soluzione migliore". I ritardi nell’assegnazione delle cattedre, a dir il vero, si ripetono ogni anno. La pandemia ha comunque complicato le cose: "La ministra dell’Istruzione ha detto che il 14 settembre si sarebbe tornati in classe, ma hanno iniziato con le nomine degli insegnanti il 14 di pomeriggio – denuncia la segretaria di Cisl scuola Emilia centrale, Antonietta Cozzo –. E così ora si è costretti a tamponare con la didattica integrata che sicuramente in molti istituti proseguirà tutto l’anno". Per la segretaria di Cisl scuola i dirigenti stanno facendo i miracoli a gestire una situazione delicatissima: "L’organico Covid potrebbe sicuramente venire in aiuto, ma le nomine possono avvenire solo a conclusione delle altre posizioni". Al momento a Modena, come segnala Flc-Cgil, si è proceduto a 700 nomine tra infanzia, primaria e sostegno. I posti di sostegno non assegnati alle specifiche graduatorie (oltre 1.000) saranno assegnati usando gli altri elenchi disponibili.