Caso appalti Carpi, indagato il vicesindaco Morelli

L’inchiesta prima delle elezioni fa male al Pd. Il sindaco di Carpi ai pm: "Fate presto"

L’assessore e vice sindaco  Simone Morelli

L’assessore e vice sindaco Simone Morelli

Carpi (Modena), 8 dicembre 2018 - Il vicesindaco e assessore Simone Morelli è indagato nell’inchiesta dei carabinieri per reati che vanno dalla corruzione alla turbata libertà nella scelta del contraente fino alla concussione.

Né Morelli né il sindaco e neppure i dipendenti comunali hanno ricevuto avvisi di garanzia dalla Procura, ma l’iscrizione del vice sindaco sul registro degli indagati è cosa certa. Del resto l’iscrizione era prevedibile visto che nel mirino degli inquirenti ci sono gare d’appalto gestite dall’assessorato di Morelli, ovvero cultura, centro storico e commercio che ha sede nel palazzo della Pieve di via Carducci dove martedì scorso i carabinieri sono entrati per sequestrare faldoni di documenti. Le indagini si concentrano su alcuni eventi, in particolare la Notte Bianca di metà settembre (67mila euro circa) e quella del 2017; il prossimo Capodanno (80mila euro) e lo spettacolo di fontante danzanti (15mila euro) che si sarebbe dovuto svolgere oggi pomeriggio in piazza Martiri, in occasione del rientro nel duomo della statua della Madonna, ma sospeso ieri dall’amministrazione.

L’inchiesta è iniziata alcuni mesi fa e sarebbe partita da accertamenti sul nuovo regolamento sui dehors che ha sollevato le proteste di diversi commercianti contro il Comune. Il documento, approvato dalla giunta poco prima dell’estate, è tra le carte su cui i carabinieri stanno facendo accertamenti. In attesa di capire come evolveranno le indagini, coordinate dal pm Claudia Natalini e dal procuratore capo Lucia Musti, il terremoto giudiziario fa tremare il Pd in vista delle elezioni amministrative che si terranno tra soli 5 mesi.

Giovedì sera si è tenuta una riunione dei democratici e a metà serata è arrivato anche Morelli. Il tema sul tavolo della discussione sono le eventuali dimissioni dell’assessore per non provocare un effetto valanga su elezioni già di per sè molto rischiose. visto il contesto politico nazionale.

«Al momento sappiamo che sono stati prelevati documenti ma manca un avviso di garanzia – dice Davide Fava, segretario provinciale del Pd – non credo, quindi, che il sindaco abbia elementi oggettivi per rititare le deleghe. Poi ci sono le scelte personali degli amministratori, è diverso se lui stesso si sentisse più sereno dimettendosi dalle deleghe». Il sindaco avrebbe parlato di questa possibilità con Morelli ma quest’ultimo non ha palesato alcuna intenzione di auto sospendersi. «Mi auguro che l’indagine sia rapida ed efficace – prosegue Fava – ho fiducia nei nostri amministratori che sono persone oneste e se qualcuno ha commesso errori deve risponderne».

Dopo tre giorni di silenzio ieri Bellelli ha preso la parola chiedendo alla magistratura, a cui assicura «piena e leale collaborazione da parte di tutti i dipendenti del Comune» di «procedere con celerità», un appello in cui traspare tutta la paura per le prossime elezioni. «Il Comune è una casa di cristallo – dice – dove emergessero responsabilità comprovate di qualsiasi natura agirò al fine di garantire l’onorabilità dell’intera città». Il comune ha nominato infatti un legale.