
Era il braccio destro dell’ideatore del colpo e, insieme ad un complice, ha fatto sì che l’organizzazione criminale potesse disporre di mezzi idonei per la fuga. Grazie alle minuziose indagini la squadra mobile di Modena, diretta da Mario Paternoster, è riuscita ad individuare altri due ‘protagonisti’ del terribile assalto al portavalori sull’A1, nei pressi dell’uscita di Modena Sud, il 14 giugno scorso. E’ stata infatti eseguita all’alba di ieri la custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Modena nei confronti di due presunti complici della banda. Si tratta di un 50enne ed un 42enne, entrambi residenti a Canosa di Puglia: rispettivamente Angelo Carabellese e Umberto Netti, braccio destro del boss Pietro Raffaelli. Sono così sei le persone coinvolte nell’assalto finite in carcere, dopo i quattro arresti di dicembre. In manette erano finiti infatti l’ideatore Raffaelli, di Cerignola, 45 anni; Pasquale Di Tommaso, Stefano Biancolillo e Pasquale Pecorella. Ricordiamo che la banda scatenò l’inferno sull’autostrada del Sole, con spari, esplosioni, auto incendiate e chiodi lanciati sulla carreggiata. Quel folle colpo comportò anche la chiusura dell’autostrada con relativo blocco del traffico, ma fallì perché i 2,5 milioni di bottino alla fine non furono prelevati dal portavalori. In base a quanto ricostruito dalla Mobile in collaborazione con i colleghi della Stradale, i due noleggiarono appunto a Barletta i furgoni poi utilizzati dai responsabili dell’assalto per la fuga. I due non vengono collocati sul luogo dell’assalto, contrariamente a tre dei quattro arrestati a dicembre (i banditi erano una quindicina in tutto) e non risultano essere mai passati per Modena. Il loro compito sarebbe stato quello di chiamare l’agenzia di noleggio per poi inviare il complice a ritirare i mezzi. L’uomo di fiducia di Raffaeli aveva inoltre procurato – secondo le indagini – e attivato le schede telefoniche, cosiddette ’citofono’ utilizzate dal gruppo nelle fasi di preparazione dell’assalto e del sopralluogo. Il complice, Carabellese, le aveva poi consegnate alla banda incontrando i rapinatori nel Nord Italia. Nel corso di una perquisizione a casa di Netti, a dicembre scorso gli uomini della Mobile avevano trovato il contratto di noleggio dei mezzi. I furgoni erano stati poi comparati con quelli ‘catturati’ dalle immagini delle telecamere dopo la rapina: entrambi avevano chiare ammaccature. Inoltre i chilometri percorsi combaciavano con quelli effettuati per l’arrivo a Modena e ritorno ed era emerso come il contratto, inizialmente stipulato tra il 21 e il 26 maggio fosse stato prorogato fino alla riconsegna dei mezzi, ovvero il 20 giugno dello scorso anno ad opera di due uomini che, per non essere individuati, avevano abbandonati i furgoni ripuliti nei pressi di un autoparco.
Valentina Reggiani