"Ateno, sanità e terzo settore prima di tutto"

Roberto Cigarini, candidato alla presidenza della Fondazione: "La presenza dell’università sarebbe un volano economico e culturale"

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Il conto alla rovescia è partito: venerdì 27 il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi voterà il nuovo Consiglio d’Amministrazione e il Presidente. C’è fermento tra i candidati delle tre liste. La ‘prima’ è quella che vede come Presidente il giudice Roberto Cigarini, quella su cui da tempo si è trovato l’accordo tra Amministrazione comunale e Curia. Università, sanità e Terzo settore: queste le parole chiave delle linee programmatiche, come spiega lo stesso Cigarini.

Giudice, quali sono le vostre priorità sul territorio, a livello di opere e investimenti?

"Com’è emerso anche dall’incontro di lunedì sera con alcuni membri del CdI, una priorità è sicuramente l’Università a Carpi: un’opportunità straordinaria non solo per il volano economico ma soprattutto per la crescita intellettuale dei giovani e per l’apporto culturale che offrirà ai tre Comuni. Altro tassello fondamentale è il Parco di Santa Croce, autentica oasi per lo svago e la salute di bambini, giovani e famiglie. Inoltre, un ruolo decisivo è quello del Terzo settore: tra gli interventi principali, la lotta contro la povertà educativa e l’attenzione concreta per le fasce più deboli della società".

Hospice: un tema che nello scorso mandato ha suscitato polemiche. Qual è la vostra posizione?

"Si tratta di una struttura vicina ai bisogni di una popolazione con specifiche esigenze sanitari. Non si può ignorarlo. Quello della sanità sarà per noi una tema centrale".

Come è nato il vostro gruppo?

"La formazione della nostra lista è frutto di una discussione nata all’interno del CdI, incentrata sull’ascolto dei Consiglieri e dei mondi che rappresentano. In questi giorni si siamo ancora di più affiatati, con ripetuti incontri: i candidati sono tutti persone competenti, versatili e capaci di lavorare per allargare le proprie abilità. Mi piace sottolineare che, prima dei nomi, emerge la scelta in favore di un profilo di alta competenza per i campi di rappresentanza, individuati con estrema cura tra gli ambiti in cui la città è più bisognosa di interventi".

In che cosa vi differenziate dalle altre liste?

"Reputo che la differenza stia innanzitutto nell’aspetto rappresentativo, nel legame col territorio e con le sue istituzioni. L’appellativo usato per noi è ‘lista politica’. Lo ritengo un apprezzamento perché significa rimanere legati alle istituzioni, e quindi alla democrazia e alle istanze ed esigenze della libertà e di pensiero. Un elemento di particolare valore, di cui vado molto orgoglioso, è che la nostra lista ha una rappresentanza del volontariato davvero ‘multilaterale’. Interessante anche il fatto che Enti pubblici e strutture ecclesiali si siano mossi in sintonica ricerca del bene comune, e in fecondo confronto con diverse realtà locali. L’obiettivo condiviso raggiunto è stato individuare le vere urgenze del territorio".

Quali sono i prossimi passaggi?

"Sabato ci sarà un nuovo incontro riservato ai sette canditati. Poi incontreremo nuovamente alcuni membri del CdI per affinare le linee programmatiche. Stiamo analizzando i documenti approvati dal precedente Consiglio. Vogliamo muoverci lungo la linea che ereditiamo, approfondendo, precisando e maturando, con compiuta concretezza, quanto seminato in precedenza. Il bene della città ha bisogno del consenso il più possibile armonico di tutti".

Maria Silvia Cabri