
Il consigliere Paolo Ballestrazzi
Modena, 18 gennaio 2025 – Pasticcio sui rifiuti? La prima parte della lettera è uscita dall’ufficio del sindaco. Non sono sicuro invece che il primo cittadino fosse a conoscenza anche della tabella con i numeri. Qualcuno vuole mettere i bastoni tra le ruote di Massimo Mezzetti. Sempre più inquietante il thriller sulle soglie massime di conferimento diffuse ai cittadini e che hanno fatto infuriare il sindaco. Il consigliere comunale di lunga data Paolo Ballestrazzi, repubblicano eletto nel gruppo ‘Azione, Pri, Socialisti, Liberali’, ne ha viste tante. E coglie l’occasione per ripercorrere il rapporto tra Comune ed Hera.
Ballestrazzi, possibile che il sindaco non fosse a conoscenza della lettera con le tabelle inviate ai cittadini concordata tra Comune ed Hera?
"Non voglio pensare che gli sia stato fatto uno sgambetto, ma a pensare male...Probabilmente lui l’ha vista ma ha poi ha aggiunto ‘Ne discutiamo’. E invece è stata diffusa come uno schema ufficiale".
Ma non potrebbe essere stata una semplice leggerezza?
"Lo escluderei. Il sindaco ha un forte senso delle istituzioni e sa molto bene che sui numeri deve deliberare il Consiglio comunale. Quella tabella non può avere alcun significato legale".
Come è possibile un equivoco del genere?
"È una fase piuttosto confusa. In maggioranza per esempio abbiamo idee diverse sulla sperimentazione del nuovo sistema di raccolta. Io non sono d’accordo per esempio nel partire dal centro storico".
La rivoluzione dei rifiuti non sarà un pranzo di gala.
"Il sindaco disconoscendo quella tabella ha avuto il merito di sollevare una questione cruciale per 20 anni volutamente ignorata: il rapporto consociativo tra Comune ed Hera, e in generale di tutte le partecipate, nella gestione dei servizi. Ebbene, adesso le cose sono cambiate".
Cosa intende per rapporto consociativo?
"Tutto ha origine con il sindaco Giuliano Barbolini, quando è nata Hera. Meta, società comunale, nel 2006 entra in Hera, che negli anni di Giorgio Pighi e Gian Carlo Muzzarelli è cresciuta a dismisura fino a quando è emersa la madre di tutte le contraddizioni: Hera è un gruppo industriale che deve fare utili e distribuire dividendi, il Comune ha una funzione sociale diversa, deve servire i cittadini. Le due cose sono incompatibili".
Non si possono conciliare i due obiettivi?
"Sul vostro giornale avete scritto in un retroscena che c’è chisostiene che Hera non può essere trattata male dal sindaco perché ‘Hera è un co-protagonista del percorso amministrativo’. Ecco questo è sbagliato".
È un nodo irrisolvibile. Il Comune ha bisogno di Hera per i servizi.
"Ricordo che l’assessore Daniele Sitta si lamentava che il Comune fosse esposto ai ‘poteri forti’. Ma è il Comune stesso che li ha creati. I poteri forti si alimentano quando la politica esprime ‘pensiero debole’. Ma ora le cose sono cambiate ed Hera lo ha capito".
Può fare un esempio?
"Barbolini affidò improvvidamente l’illuminazione pubblica ad Hera come se fosse l’erede di Meta. Il Comune di recente è stato coinvolto in due sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno giudicato irregolare l’affidamento per violazione della libera concorrenza. Ora l’attuale amministrazione ha presentato alle commissioni consiliari la procedura per indire una gara per l’affidamento del servizio. Il vento sta cambiando".
E lei dice che qualcuno vuol rimettere il sindaco in riga.
"Ci sono forze politiche o singoli che vogliono bloccare questa inversione di rotta".
A chi si riferisce?
"Non posso fare nomi perché non ho le prove, ma la sensazione è che negli ambienti vicini a Hera stiano cercando all’interno del mondo politico un Quisling (il politico e militare norvegese accusato di tradimento e di collaborazionismo con gli invasori ndr), che possa condizionare il sindaco".
Un tentativo di sabotaggio.
"Voglio solo far presente che il distorto rapporto con Hera e in generale con le partecipate è una delle ragioni per le quali Modena nella qualità della vita in 30 anni è scesa dai primi al 21esimo posto in classifica".