Barcaiuolo è senatore "Una squadra formidabile"

Il coordinatore regionale di Fd’I lancia anche la sfida per le amministrative 2024 "Siamo pronti a proporre personalità credibili per guidare i Comuni modenesi"

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di Gianpaolo Annese

Da rappresentante di istituto al Tassoni a consigliere comunale, dalla Regione al Parlamento. È la classica parabola da manuale politico la vita di Michele Barcaiuolo, 43 anni, avvocato, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, eletto al Senato della Repubblica nel collegio plurinominale.

Un’altra tappa raggiunta.

"Sono commosso se penso a quando eravamo pochi anni fa al 3-4 per cento e dove siamo arrivati adesso. Il goco di squadra è stato enorme: ragazzi che hanno saltato le ferie, lavoro capillare sul territorio, gli incontri con persone e categorie. E i risultati sono arrivati, anche a Modena".

Per lei Giorgia Meloni ha scelto il Senato.

"Vedremo quanti seggi avrà il centrodestra, di certo al Senato i numeri della maggioranza sono più esigui, per cui occorrono fedelissimi. Credo che non sia stata una scelta casuale".

Una vita in politica.

"Ho fatto il rappresentante di istituto per Azione giovani, il consigliere di circoscrizione centro storico, il consigliere comunale dal 2004 al 2014, prima come An poi come Pdl, quindi fondando Fratelli d’Italia. Nel 2018 sono diventato coordinatore regionale del partito e nel 2020 eletto in Regione".

Ora che sarà a Roma, impegnato su temi nazionali, avrà meno tempo per Modena.

"Al contrario. Per noi non esiste politica senza radicamento sul territorio. Il rapporto con la provincia sarà costante".

E d’altronde i numeri riferiscono di una svolta storica nell’ex fortino rosso. Merito del traino Meloni o è scattato qualcosa anche qui?

"In Emilia-Romagna abbiamo raggiunto il 25%, a livello nazionale il 26%. Solitamente qui il risultato era il 70-75 per cento della media nazionale. Siamo dunque di fronte a qualcosa di nuovo. Ha inciso l’onda nazionale, ma anche il nostro lavoro pancia a terra sul territorio da parte di una squadra motivatissima e ispirata ha pagato".

Vincere in Emilia potrebbe garantirle il premio di un incarico di governo magari...

"Non credo. Sono in tanti ad avere più esperienza di me e poi al Senato appunto i numeri sono risicati, servirà una presenza costante".

L’ottimo risultato può essere però un’ipoteca sui prossimi candidati sindaco nel 2024, Modena capoluogo compreso.

"Siamo primo partito praticamente ovunque, in città come Sassuolo, Maranello, In Montagna e nella Bassa. Perfino a Carpi abbiamo raggiunto il 20%, un risultato pazzesco. Due anni in politica sono un tempo enorme, ma il nostro partito con i numeri che ha oggi non avrà paura a fare proposte di persone credibili".

Personalmente lei aspira a candidarsi a sindaco di Modena?

"Sindaco di Modena e parlamentare sono ruoli incompatibili, ma il punto non è questo. Occorrerà fare un ragionamento sulle personalità con la giusta competenza e radicamento sul territorio necessari per esprimere una candidatura competitiva".