VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Barcaiuolo, incidente in A1. Auto centrata da un masso. In tre rischiano il processo

Il senatore nell’ottobre 2020 viaggiava sul lato passeggero: finì in rianimazione. Secondo la procura c’è stata "negligenza" nei lavori sul tratto autostradale

L'auto distrutta

L'auto distrutta

Modena, 5 febbraio 2025 – Sono tutti accusati di lesioni in concorso: secondo le indagini coordinate dalla procura e condotte dalla polizia stradale, gli indagati operarono con imprudenza, negligenza ed imperizia, concorrendo a causare l’incidente in cui rimase gravemente ferito il senatore Michele Barcaiuolo, avvenuto al chilometro 171 della carreggiata Nord dell’A1.

Ora per i tre indagati, tutti di Bologna, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Parliamo del gravissimo incidente in cui il 22 ottobre del 2020 il senatore Barcaiuolo, all’epoca dei fatti coordinatore regionale di Fd’I, fu colpito da un grande masso. La procura ha chiesto il processo per l’allora responsabile unico del procedimento dei lavori di ripristino e sostituzione giunti in corrispondenza del ponte sul fiume Panaro.

L’uomo aveva la funzione di coordinamento nell’intera fase di programmazione e progettazione dell’opera e – secondo le accuse –, non avrebbe verificato la correttezza e completezza tecnica ed amministrativa dei progetti appaltati. Chiesto poi il rinvio a giudizio per il progettista Aspi, autostrade per l’Italia Spa (all’epoca dei fatti), poiché non avrebbe redatto un progetto completo dei lavori di ripristino e sostituzione giunti e anche per l’allora direttore tecnico della ditta appaltatrice.

Quel giorno un masso centrò la Lancia Delta sulla quale Barcaiuolo quel giorno viaggiava in autostrada. Il politico era seduto nel lato passeggero dell’auto quando il masso di circa otto chili piombò sulla vettura, facendolo finire in rianimazione. Il masso – si scoprì subito dopo -, si era staccato da uno dei giunti dell’autostrada in prossimità del ponte.

"La cosa che più mi viene in mente oggi è il brutto ricordo", afferma il senatore Barcaiuolo. Spero che il mio episodio, come purtroppo tanti altri, contribuiscano a far si che le nostre strade, almeno da un punto di vista tecnico possano essere più sicure. È stato un incidente particolare, a seguito del quale ho avuto diversi problemi ma, sicuramente, poteva andare peggio".

Ora la procura ha chiesto quindi il processo per i tre indagati nel procedimento: l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 25 febbraio. Inizialmente gli indagati erano quattro poi, per uno di loro, è stata disposta l’archiviazione. Secondo le indagini a provocare il sollevamento dal giunto di un raccordo del viadotto del masso di cemento era stato il transito di un tir. Il masso si era quindi ‘sollevato’ dalla sede stradale per finire prima contro la ruota di una vettura e poi, dopo aver rimbalzato sull’asfalto, sulla Lancia in cui viaggiava Barcaiuolo. Il politico aveva riportato gravissime lesioni e fratture. Il 25 febbraio è dunque attesa l’udienza preliminare.