"Bilancio Ausl, si privatizza la sanità"

La Cgil denuncia la grave carenza di personale sanitario nell'Azienda Usl di Modena, chiedendo un cambio di politiche nazionali. Il commissario di Azione critica l'uso eccessivo di medici esterni, sospettando interessi economici.

"Fino a quando non si ascolteranno seriamente le lamentele e il grido di aiuto del personale sanitario, amministrativo e tecnico non coglieremo a pieno l’enormità del problema e le possibili soluzioni". La Cgil commenta i rilievi della Corte dei conti sul bilancio dell’Azienda Usl di Modena. "La mancanza di professionisti sanitari è da tempo un problema enorme nella sanità pubblica. Ed è per questo che la Fp Cgil non vuole discutere tecnicamente sulle voci del bilancio, ma confrontarsi piuttosto sulle carenze delle figure all’interno del sistema. Ci misuriamo ogni giorno su tagli alla Sanità pubblica decisi dall’attuale Governo e l’unica scelta che abbiamo al momento è di agire sull’organizzazione del lavoro per provare a dare delle risposte a personale ormai al limite. Le carenze di figure - medici e infermieri su tutte - sono un problema serio, ma senza politiche nazionali diverse, purtroppo, non avremo una soluzione nel breve periodo ed ecco perché la nostra organizzazione sindacale chiede a gran voce un’inversione di tendenza sulle politiche sanitarie nazionali per il rispetto del personale sanitario coinvolto".

Di segno diverso la presa di posizione del commissario di Azione Paolo Zanca: "Evidentemente non è vero che è tutta colpa del sottofinanziamento nazionale, drammatico e colpevole, come rispose ad Azione l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. Sia la Corte dei conti che Gennaro Ferrara della Cisl Fp Emilia Centrale sottolineano infatti un ricorso esagerato e ingiustificato ai medici gettonisti. Colpisce in particolare che la fornitura dei gettonisti venga da cooperative prontamente nate in risposta alle accresciute necessità indotte dalla pandemia. L’assessore Donini sul tema ha già ammesso di aver sbagliato, ma non basta. L’uso di questo personale sanitario esterno è ancora diffuso a Modena e in regione. Ci aspettiamo pertanto che i proclami si tramutino in realtà e che non siano invece la foglia di fico che nasconde quello che è il più grande business: la privatizzazione di interi settori della sanità. Questa volta a favore non più del solito imprenditore amico ’assetato di profitto’, ma di cooperative cosiddette sociali e aderenti alle centrali di riferimento".