Biomedicale e università, nasce il ’summer camp’

A settembre Mirandola ospiterà tre giornate di lezioni, sfide e visite aziendali

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A settembre Mirandola ospiterà la prima edizione di una summer school incentrata sul biomedicale. Annunciata in occasione del consiglio comunale dell’11 aprile scorso dai rappresentati dell’università di Modena e Reggio Emilia, dal prorettore Gianluca Marchi e dal professor Luigi Rovati del dipartimento Ingegneria "Enzo Ferrari", insieme alla presidente Its e membro del tecnopolo dottoressa Giuliana Gavioli, l’iniziativa comincia prendere corpo.

"Stiamo progettando il summer camp indicativamente per fine settembre" fa sapere Rovati che a giorni, il 28 aprile, incontrerà sull’argomento l’assessora alla cultura e istruzione di Mirandola Marina Marchi, per definire spazi e giorni. "Abbiamo già definito un titolo provvisorio e si chiamerà – aggiunge Rovati – ’Mirandola summer camp: una prospettiva sullo sviluppo, produzione e sicurezza dei dispositivi medici’. Verranno approfonditi temi legati allo sviluppo e produzione di dispositivi medici con particolare attenzione agli aspetti peculiari del settore associati alla sicurezza.

L’organizzazione sarà interateneo e si rivolgerà a 40 studenti meritevoli del corso di studi di ingegneria dei sistemi medicali per la persona, partito in questo anno accademico 202122 che già al suo esordio conta 240 immatricolati e che prevede anche un profilo industriale su sviluppo ed utilizzo di dispositivi e robot in ambito medico. I partecipanti verranno sottoposti ad una vera e propria full immersion di 3 giorni, con lezioni frontali, project work su sfide proposte da aziende e visite aziendali".

Con l’ospitalità data a questa summer school Mirandola si avvia a consolidare così il suo ruolo di polo di specializzazione universitario in ambito biomedicale, potendo appoggiarsi ad una consolidata realtà didattica, rappresentata appunto dal corso di laurea triennale interateneo in Ingegneria dei Sistemi medicali per la persona, con le università di Unimore, Trento e Verona, e di ricerca caratterizzata dalla presenza del Tecnopolo di Mirandola (TPM).

Da anni, infatti, i ricercatori di Unimore collaborano attivamente con le aziende del distretto biomedicale svolgendo attività di ricerca applicata e di trasferimento di conoscenze direttamente sul territorio all’interno del Tecnopolo ’Mario Veronesi’. E’ convinzione di tutti i protagonisti che siano notevoli i possibili scenari di sviluppo che possono nascere dalla sinergia tra università, aziende ed amministrazione comunale di Mirandola e dell’Ucman.

L’amministrazione a fronte di questa opportunità si è mossa immediatamente mettendo a disposizione 6 aule del nuovo Polo culturale, una segreteria, una sala conferenze e la disponibilità di almeno un centinaio di posti ritrovo per lo studio.

Alberto Greco