Botte a moglie e figlia, chiesti quattro anni

Pavullo, un uomo di 60 anni era stato denunciato dalla coniuge dopo 20 anni di maltrattamenti. Sentenza attesa per il 12 gennaio

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Per vent’anni hanno subito violenze di ogni genere. Non solo: hanno dovuto rispettare regole assurde e rigidissime: era vietato loro, ad esempio, parlare italiano in casa, togliere il velo dal capo o fare sport. Ogni ‘lamentela’ veniva punita con un pestaggio tanto che una delle vittime, una ragazzina adolescente è stata picchiata così tanto da riportare la frattura delle costole. Quattro anni di carcere: è questa la pena chiesta ieri in aula, nell’ambito del processo con il rito abbreviato da parte del pm nei confronti di un marocchino 60enne residente a Pavullo. La sentenza è attesa per il 12 gennaio prossimo. Il caso era ‘esploso’ a maggio quando lo straniero era stato arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare in carcere. Era stata la moglie, dopo ben 20 anni di sevizie, a sporgere denuncia verso il marito padrone. La donna non solo ha raccontato tra le lacrime agli inquirenti le vessazioni e le violenze subite dalla stessa e dalle figlie di 20 e 15 anni per tutti quegli anni. La vittima ha fatto presente infatti di essere stata stuprata dall’uomo più volte. L’accusa nei confronti del 60enne, finito ai domiciliari circa venti giorni fa, è infatti quella di maltrattamenti nei confronti della donna e delle due figlie e di violenza sessuale. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, a seguito della denuncia presentata dalla donna e dalle figlie, parti civili al processo, i maltrattamenti e le violenze tra le mura domestiche sarebbero iniziate nel 2002, ben 20 anni fa appunto. L’uomo – in base alle indagini – avrebbe costretto moglie e figlie a seguire le sue rigidissime regole. Alla donna sarebbe stato imposto di non uscire di casa senza il suo permesso, di non intrattenere alcun rapporto sociale esterno alla famiglia, esigendo contro la loro volontà che mamma e bimbe si vestissero in un certo modo (portando il velo e picchiandole se non obbedivano). Alle vittime sarebbe poi stato impedito di parlare in italiano, di praticare sport o scegliere la scuola. L’uomo le avrebbe minacciate e offese quotidianamente, arrivando, in un’occasione, a gennaio scorso a scaraventare a terra una delle figlie, provocandole fratture multiple alle costole con prognosi di trenta giorni. Ora la pubblica accusa ha chiesto per il 60enne quattro anni di carcere e centomila euro di risarcimento per le due vittime