MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Buk Allo Storchi premio speciale a Gambetta

Questa sera l’anteprima della diciottesima edizione del festival. In programma anche la prima di ’Gli occhi di Omero’ con Fanny Gilles

Questa sera l’anteprima della diciottesima edizione del festival. In programma anche la prima di ’Gli occhi di Omero’ con Fanny Gilles

Questa sera l’anteprima della diciottesima edizione del festival. In programma anche la prima di ’Gli occhi di Omero’ con Fanny Gilles

Si preannuncia una edizione davvero speciale quella dei 18 anni di ‘Buk Festival’, manifestazione della piccola e media editoria, ideata da Francesco Zarzana e organizzata da Progettarte Officina Culturale. Il cuore del festival andrà in scena a Modena il 3 e 4 maggio, ma un primo assaggio si potrà avere stasera alle 21 al teatro Storchi di Modena con l’Anteprima di Buk 2025.

Innanzitutto, in occasione della Giornata mondiale del Libro, sarà consegnato il premio speciale Buk 2025 alla scrittrice e neo-finalista del Premio Strega Deborah Gambetta, autrice di ‘Incompletezza’ (Ponte alle Grazie). "Il Premio – spiega Francesco Zarzana, direttore artistico di Buk Festival – si identifica ormai con il festival e nelle ultime edizioni è stato conferito a firme della narrativa contemporanea come Rosella Postorino nel 2024".

Si tratta quindi di un momento particolare rilievo per il festival modenese che ha ricevuto la Medaglia del Quirinale, il prestigioso riconoscimento attribuito agli eventi culturali di particolare importanza: "Riceviamo la Medaglia per l’ottavo anno consecutivo – afferma Zarzana – ma accogliamo questo segno della Presidenza della Repubblica sempre con straordinaria emozione".

Sempre questa sera allo Storchi, ci sarà anche ‘Gli occhi di Omero, Les yeux d’Homère’, lo spettacolo al debutto in prima assoluta con protagonista la nota attrice francese Fanny Gilles cha ha partecipato alla scrittura e alla regia della pièce insieme a Francesco Zarzana e curato le musiche. Una produzione firmata da ProgettArte nel 2025 che sigla il primo quarto di secolo della realtà culturale modenese: un lavoro che riporta al centro dell’attenzione la disputa accademica secondo la quale Omero sarebbe in realtà stato la prima poetessa greca, avrebbe conosciuto un anziano cieco ascoltando da lui le storie di Nausicaa, Circe, Calypso, della Dea Atena, delle Sirene, di Scilla, Euriclea, Penelope.

"Rileggere l’Odissea in chiave femminile – osserva il regista Zarzana – permetterebbe di dare voce e riscatto a storie che appartengono a quella lunga genealogia dei ‘diversi’ e degli esclusi che, nell’Europa antica e moderna, si è spesso tinta al femminile. La donna nel mito e nella società del nostro secolo è spesso abbandonata, violata o tradita. Le donne dell’Odissea sono, dunque, figure di diversità che proiettano nel mito paure e contraddizioni maschili".