STEFANO MARCHETTI
Cronaca

L’elezione di Leone XIV: "Papa dei tre mondi messaggero di pace"

L’arcivescovo Castellucci ha incontrato il nuovo pontefice un anno fa: "Timido ma anche deciso. Conosce nord e sud America e i nostri Paesi". Campane a festa in provincia per la fumata bianca: "Felicità e speranza"

Papa Leone XIV

Papa Leone XIV

Modena, 9 maggio 2025 – Quando dal comignolo della Cappella Sistina è uscita la fatidica fumata bianca, in alcune chiese della nostra provincia le campane hanno suonato a festa, proprio come in piazza San Pietro. A Finale, per esempio, il parroco don Daniele ha ‘liberato’ le campane del Duomo che hanno portato a tutti l’annuncio dell’elezione del Papa. E a Boccassuolo, come da tradizione, Nico Bettuzzi ha fatto suonare a distesa le campane della chiesa per salutare la ‘nascita’ del nuovo Pontefice Leone XIV, "un segno di felicità e di speranza in questo anno giubilare". Robert Francis Prevost, 269° Papa della Chiesa cattolica, è anche il primo Pontefice nordamericano: "La pace sia con voi", ha esordito nel suo primo discorso dalla Loggia delle benedizioni.

Ieri pomeriggio, quando è arrivata la notizia dell’elezione del Papa, l’arcivescovo Erio Castellucci (nella foto sopra) si trovava in Seminario: "Ho seguito l’annuncio e il primo discorso di Papa Leone XIV insieme ai formatori, ai seminaristi e a una ventina di giovani che il giovedì frequentano il Seminario – dice don Erio –. È stata per tutti una bella emozione. Poi mi sono recato a un incontro, programmato da qualche tempo, con i responsabili di un’associazione turca che a loro volta avevano seguito la diretta tv da piazza San Pietro e avevano pregato per il nuovo Papa".

Monsignor Castellucci conosce Robert Francis Prevost che nel gennaio 2023 è stato nominato da Papa Francesco come Prefetto della Congregazione dei Vescovi, e in settembre è stato poi creato cardinale: "Ho incontrato il cardinale Prevost nel febbraio dello scorso anno, proprio in occasione della visita ad limina dei vescovi della nostra regione – racconta l’arcivescovo –. A tutti noi sembrò attento, capace di ascolto, gentile e timido, ma anche deciso. È un uomo che conosce bene tre mondi: quello nordamericano (da cui proviene), quello sudamericano (dove è stato missionario) e quello latino (sia per le origini del padre ma anche e soprattutto per questi anni alla Curia romana, in un dicastero - chiave dove vengono nominati i vescovi del mondo)".

Il primo pensiero di don Erio su Leone XIV è legato proprio al nome scelto dal cardinale Prevost e ai concetti espressi nel saluto dalla Loggia: "Nel nome Leone e nell’insistenza sulla ‘pace’ fin dal primo discorso vedo un profondo legame con la profonda opera pacificatrice del grande Papa del V secolo (sia rispetto al mondo latino - barbarico sia rispetto all’unità dei cristiani in Oriente e Occidente) ma anche con il pensiero di Leone XIII e la sua apertura alle questioni sociali". La speranza, la fiducia e la preghiera accompagnano dunque l’avvio di questo pontificato. E certamente anche il desiderio di conoscere più da vicino il nuovo Papa e magari di poterlo accogliere qui, come i suoi predecessori.