
Modena, 23 maggio 2025 – Per la prima volta nella storia recente dell'Accademia Militare di Modena, un Presidente della Repubblica ha assistito alla cerimonia del Mak P 100, il rito di passaggio che segna l'ultimo tratto di strada verso le stellette per i futuri comandanti delle Forze Armate.

Sergio Mattarella ha voluto essere presente a questa tradizione che dal 1840 celebra i cento giorni alla nomina a ufficiali, conferendo una solennità senza precedenti a un momento già carico di significato per gli allievi dell'Esercito e dei Carabinieri.
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Sulle tribune gremite di genitori e familiari, l'emozione era palpabile mentre i loro ragazzi mettevano in scena tutto quello che hanno imparato in questi mesi di corso. Al centro della mattinata, il momento più atteso: il passaggio della "Stecca Accademica" dal 205° Corso "Fierezza" al 206° Corso "Dignità".

Ad accompagnare Mattarella c'erano il ministro della Difesa Guido Crosetto, i vertici militari con il generale Luciano Portolano (Capo di Stato Maggiore Difesa), il generale Carmine Masiello (Capo di Stato Maggiore Esercito) e il comandante dell'Accademia, generale Davide Scalabrin.
"Un valore non si può postare"
Il momento più intenso è arrivato con le parole di Crosetto ai giovani che diventeranno ufficiali. Il ministro ha sferrato un affondo contro la cultura dei social: "Un valore non si può postare. Un valore non ti fa crescere i follower", ha detto guardando dritto negli occhi i futuri comandanti. "Un valore è qualcosa che vivi dentro di te, che non puoi far vedere agli altri se non con la vita, se non con le tue azioni - non quelle che riprendi col telefonino, ma quelle che fai quando nessuno ti guarda, con le decisioni che prendi da solo. E voi vi siete formati a questo".
Non da meno il generale Masiello, che ha messo i brividi con il suo richiamo alla realtà geopolitica: "In un quadro estremamente destabilizzato da guerre e minacce ibride, in cui si affacciano fantasmi di un passato che pensavamo definitivamente archiviato, bisogna essere pronti anche per la prova peggiore, sperando che non arrivi mai", ha ammonito il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.
Il generale non ha usato mezzi termini parlando del futuro che attende questi ragazzi: "Bisogna essere pronti per i compiti di deterrenza e difesa del Paese assegnati alle Forze Armate. Chi sceglie la nostra vita deve sapere che ci sono regole da accettare, regole che rendono totalizzante il nostro impegno, richiedono coraggio in ogni aspetto della nostra vita e impongono innanzitutto disciplina, lealtà e spirito di sacrificio".
Parole che hanno rotto il protocollo della cerimonia, andando dritte al cuore di una generazione cresciuta tra Instagram e TikTok ma chiamata a confrontarsi con sfide ben più concrete.
Il Presidente ascolta in silenzio
Mattarella ha seguito tutto senza mai prendere la parola. Niente discorsi ufficiali, solo ascolto e presenza. Al termine, con Crosetto e i generali, si è spostato a Palazzo Ducale per la visita di rito al Museo dell'Accademia e la firma sull'Albo d'Onore, prima di ripartire per Roma.