Caiumi: "Caro energia, apriamo al nucleare"

Il presidente di Confindustria Emilia all’assemblea di ‘Farete’: "Eolico e solare non basteranno a sostenere l’aumento dei consumi"

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di Luca Orsi

Eolico e solare "non saranno sufficienti". Le energie rinnovabili ("la scienza lo dice") non basteranno a sostenere il prevedibile "aumento della richiesta di energia e il conseguente carico di consumi" di imprese e famiglie. Per questo Valter Caiumi – presidente di Confindustria Emilia – invita le istituzioni a guardare senza timore a una "corretta politica energetica alternativa". Che punti "sul nucleare di IV e V generazione".

In questi ultimi anni, spiega Caiumi nel suo intervento di apertura all’assemblea generale di ‘Farete’, in Fiera a Bologna, "è stato inflitto all’Europa uno choc energetico che stiamo pagando tutti, cittadini e imprese". E i costi impossibili delle bollette, schizzati alle stelle, rischiano di mettere a rischio la tenuta sociale del Paese. Tra le cause di questa situazione, il numero uno degli industriali emiliani cita non solo "la ripresa economica post-Covid", ma anche (soprattutto?) "una transizione mal governata verso le energie rinnovabili".

A questo punto – in vista di un futuro scenario energetico impossibile da prevedere, e un presente già difficilissimo – "è necessario capire cosa fare in aggiunta a ciò che è già stato fatto". Caiumi guarda oltre confine. "Alcuni Paesi nel mondo – avverte – stanno investendo nel nucleare di IV e V generazione". Come, per esempio, i mini-reattori veloci refrigerati a piombo, con una drastica riduzione di scorie ad elevata radiotossicità. Si tratta, spiega il presidente di Confindustria Emilia, di un nucleare "molto più sicuro di altre forme di energia, che garantisce emissioni zero".

Sul nucleare, Verdi e ambientalisti alzano barricate. Invitando il governo a continuare a spingere sulle rinnovabili. Ma, afferma Caiumi, "non esiste una seria obiezione scientifica al nucleare". Ci sono "preoccupazioni, angosce comprensibili, ma non razionali".

L’Unione europea "sta cercando, non senza difficoltà, di aprire un canale su questa energia", sostiene l’imprenditore. E invita "gli esperti a non escludere anche questa via". Perché "vorremmo che l’Italia avesse un ruolo forte all’interno del dibattito europeo".

Toccando temi locali, Caiumi si concentra su alcune infrastrutture per la mobilità. Sollecita "una politica di investimenti rapida, sequenziale negli anni, su aeroporto e interporto". Perché "possano rispondere alle attese e agli standard" del nostro territorio. Mentre, secondo il numero uno degli industriali emiliani, "l’aeroporto di Bologna non mostra miglioramenti e sul traffico merci Verona ha relegato l’Emilia in quarta fila".

Caiumi avverte: "Dobbiamo partire attrezzati per la lunga stagione di cantieri aperti, che tutti ci auguriamo, ma che comunque impatteranno sulla quotidianità di chi vive e di chi passa da Bologna". In particolare, il riferimento è ai lavori del Passante, che inizieranno a inizio 2023. "Un’opera importante che dobbiamo però gestire con responsabilità, programmazione e tempi certi – afferma Caiumi –, per dare l’opportunità di ridurre al minimo i disagi che inevitabilmente ci saranno".