
I due palazzoni di Campus X in via delle Suore
"La notizia del disinteresse di ErGo a convenzioni con CampusX aggiunge ulteriori preoccupazioni sul futuro di quella struttura e di quell’area della città". Al presidente di Federconsumatori Marzio Govoni non è sfuggito un passaggio pronunciato dall’assessora Maletti nell’incontro dell’altro giorno al quartiere Sacca sul destino dei due palazzoni di via delle Suore – la cui costruzione a suo tempo non fu concordata con il quartiere – e sulla presenza del servizio drop-in del Ceis, dedicato a persone con dipendenze.
Er.Go è l’ente della Regione che offre interventi e servizi a favore di studenti e studentesse che si iscrivono presso una Università o un Istituto dell’Alta formazione artistica e musicale con sede in Emilia-Romagna. Il disinteresse verso la struttura, è la valutazione che corre in città, rivela una scarsa convinzione nel funzionamento del progetto modenese. "È sempre più improbabile – osserva Govoni – che gli studenti e le studentesse fuori sede di Unimore possano considerare CampusX un interlocutore. Per questo si rende indispensabile una vigorosa riduzione, almeno del 30%, dei listini pubblicati dal gestore, rivolti a studenti e lavoratori". A meno che, è il sospetto del presidente di Federconsumatori, "non si stia già programmando un futuro per le due palazzine molto diverso dallo studentato di cui aveva discusso il Consiglio comunale. Un futuro fatto di affitti turistici, con la trasformazione in una sorta di hotel low-cost, con alcuni appartamenti. Chiediamo che il Comune, per quanto possibile, contrasti questa ipotesi".
La discussione alla Sacca si è concentrata anche sulla preoccupazione che l’area, qualora si dovesse rinunciare agli studenti, si trasformi in ricettacolo di degrado. È stato evocato il caso di via delle Costellazioni, originariamente pensato per gli studenti e poi diventato residenza per i richiedenti asilo. L’assessora, interpellata in proposito, precisa tuttavia che non è stata lei a indicarlo come esempio, ma si è limitata a commentare un timore dei partecipanti alla discussione: "I presenti all’incontro hanno citato via delle Costellazioni e io ho risposto che bisogna mettere in campo azioni per evitare che diventi una realtà problematica".
Quanto al fatto che i palazzoni non piacciono dal punto di vista architettonico, Maletti ha specificato che "quando avremo la proposta concreta dalla proprietà e dal soggetto gestore faremo un incontro per chiarire le cose. Gli atti deliberati ai tempi nell’accordo con chi ha costruito, oggi non sono più sostenibili. Se davvero si pensa di affittare 16 metri quadrati a mille euro, non ci verrà nessuno studente. Era stato pensato come una opportunità per gli studenti e i lavoratori, oggi dobbiamo mettere in campo azioni perché rimanga una opportunità e non diventi una situazione problematica". Una delle strade perseguite dall’amministrazione per evitare che il progetto fallisca è utilizzare come Comune il 10% delle stanze: "Vogliamo tenere un piede dentro per monitorare la situazione: così se qualcosa non dovesse funzionare potremmo intervenire in tempo".
g.a.