Caro Carlino,
ascoltando le parole del sindaco Mezzetti , relativamente alla disuguaglianza sociale che porterebbe i giovani stranieri ad aggredire i loro coetanei più abbienti sono rimasto semplicemente sconcertato. Io mi posso considerare un coetaneo del sindaco, nato in una famiglia operaia dove padre e madre entrambi lavoravano per mandare a scuola i figli e provare ad dargli un’istruzione. Mio padre faceva due lavori e io il figlio più grande mentre andavo alle superiori , d’estate venivo collocato a lavorare in officina, a “imparer sa ca’sta al sel” come diceva il mio papà, non stavo per strada a rapinare e picchiare i miei coetanei più ricchi , caro sindaco. Idem a me il mio fratello più giovane , scuola , officina e tanti sacrifici per poter raggiungere un certo benessere. L’Italia è stata riempita di stranieri che per prima cosa non ne vogliono sapere di integrarsi, anche le famiglie che hanno il padre che lavora hanno minimo tre figli che lasciano per strada, la moglie non lavora perché in gran parte dei casi , la religione musulmana che viene rispettata, fa propendere il marito per tenere in casa la moglie e non lavorare e tutto questo non fa che acquire la differenza sociale. È troppo facile dottor Mezzetti dare le colpe alla disuguaglianza sociale , del fallimento della politica, noi il nostro benessere ce lo siamo sudati 14 ore al giorno e ce lo continuiamo a sudare ancora adesso e lei cui noi cittadini paghiamo lo stipendio deve garantirci la sicurezza, nostra e dei nostri figli. Nel 2025, ci state riportando indietro di 150 anni alle lotte di classe, ma le responsabilità sono sue e vostre e con le sue parole ha offeso una città intera ricca e produttiva che ha dato ricchezza e lavoro a chi voleva elevarsi socialmente e non sarà lei con quel fisico da lanciatore di coriandoli a sputtanarla. Se non è in grado di fermare ’4 smandruppati’ che generano "percezioni di insicurezza" si occupi di altro, perché le sue parole restano di una gravità intollerabile.
Stefano Gatti