
Non accenna a placarsi la polemica sorta nei giorni scorsi, intorno alla questione dei cartelli in dialetto. A scaldare gli animi sono i nomi di alcune località mirandolesi riportati sulla segnaletica "in modo errato", secondo i residenti delle frazioni. Una questione identitaria, rivendicata particolarmente da San Martino Spino, diventata ’San Marten da Bass’; letteralmente, ’San Martino in Basso’. Scelta poco gradita dal comitato frazionale, che ha lamentato il mancato coinvolgimento nel reperimento della corretta dizione, che sarebbe ’San Martin Spin’. Dilemma simile poco più in là, a Mortizzuolo e Ponte San Pellegrino, dove l’amministrazione Greco ha fatto sistemare cartelli recanti la dicitura ’Borg ad la Miràndla’: la cosa non è passata inosservata, in quanto le due località si trovano a cavallo fra la città dei Pico e il territorio sanfeliciano. Non sarebbe quindi esatto – dicono i contestatori –, da un punto di vista geografico e amministrativo, rivendicarle interamente come parti del distretto mirandolese. A infiammare ancora di più il dibattito, le stime relative al costo dell’operazione. "Le lamentele sulle scritte in dialetto non sono mancate – commenta il segretario del Partito Democratico cittadino Marco Azzolini –, non solo circa l’effettiva utilità, ma soprattutto sugli errori, che si sono rivelati numerosi e notevoli. Quanto ci sono costati i cartelli? Oltre trentasette mila euro". Contestazioni anche da parte di Giorgio Siena, della lista civica Più Mirandola dopo aver letto sul cartello che ’San Martin Carano’ sarebbe il ’luogo di ritrovamento della Batonica Candida’: "La stele fu ritrovata nel 1957 e si chiama Batonia Candida, a meno che non abbiano pensato di tradurre in dialetto anche il nome della stele.... E’ un flop della giunta".
Attacchi che sono stati respinti al mittente da parte dell’assessore alle Frazioni Fabrizio Gandolfi. "Abbiamo speso meno di diecimila euro – puntualizza – e, nel 2019, votò a favore anche il centrosinistra. Rispetto invece ai termini dialettali utilizzati troviamo abbastanza singolare, adesso, attacchi e contestazioni. In particolare quelli provenienti da una certa parte del territorio. Votata la mozione ed avviato il progetto, si è provveduto ad informare tutti i comitati frazionali, chiedendo a ciascuno collaborazione ma solo da quattro è pervenuta risposta e non sono tra quelli che oggi pretestuosamente protestano".
Marcello Benassi