
Uno da una parte e uno dall’altra della strada che taglia il centro del paese, possono salutarsi ma non avvicinarsi, secondo il decreto del Governo dell’8 marzo per il contenimento del Coronavirus. E’ la particolare situazione che sta vivendo Casumaro, divisa tra i comuni di Finale, Cento e Bondeno, e le province di Ferrara e Modena, dovendo fare i conti con regole stringenti dell’Alto ferrarese, ancora zona bianca, e molto più ferree nel lato modenese, ora zona arancio. Da una parte bar, ristoranti e pizzerie aperte seguendo le precauzioni dettate, dall’altra, invece, chiusura tassativa entro le 18 o soltanto attività di asporto. La richiesta delle attività casumaresi è di uniformità ed anche i sindaci stanno avanzando la stessa richiesta al Prefetto. "Al Caffè della Piazza devo chiudere alle 18 ma non al bar Sorriso, in via Bondenese a 1 km di distanza. E il bar qui davanti non è uguale a me? – dice Carmela Lauri, che da soli 20 giorni ha rilevato il bar in piazza –. Se dobbiamo rispettare regole stringenti per la salute di tutti si fa, ma che in questa frazione siano uguali per tutti. Altrimenti non serve a nulla, perché chi non trova aperto da me, va dall’altra parte della strada". Lamenta anche una mancanza di comunicazione e di spiegazione del decreto e aggiunge. "Se è vietato entrare e uscire dalle zone arancio – dice –, chi ne fa le spese se entra al bar un casumarese che abita in zona bianca, dall’altra parte della strada? Lui o io con la licenza? Ci sono tanti aspetti che sarebbero da chiarire. Il sacrificio si fa per il bene di tutti, ma serve uniformità". Dello stesso parere anche la titolare della pizzeria Chiringuito in zona arancio. "Mi sono trovata improvvisamente a dover disdire tutti i tavoli prenotati per la sera, ma posso lavorare con le pizze da asporto. Si lavora poco ma almeno si tirano su un po’ le spese. Ed è fatica lavorare con l’incertezza per regole che cambiano ogni giorno– dice Marina Botti –. Alle restrizioni possiamo adeguarci ma è un bene se lo facciamo tutti uniformando Casumaro". "Per il momento vale il decreto Dpcm dell’8 marzo e le prescrizione contenute per la zona di Modena – fa sapere Sandro Palazzi, sindaco di Finale Emilia – ma insieme ai sindaci di Cento e Bondeno, attraverso la prefettura si sta cercando di verificare la possibilità di uniformare i comportamenti del centro urbano di Casumaro".
Intanto su tutto il territorio non è difficile vedere l’auto della Polizia Locale girare e controllare che le regole siano seguite. "Domenica e lunedì abbiamo fatto attività informativa concordata con sindaco e assessore alla sicurezza – spiega Fabrizio Balderi, comandante della Polizia Locale di Cento – da qui in avanti inizieremo ad applicare quanto previsto per i trasgressori".
Laura Guerra