
Il tenente colonnello Giampaolo Cati si difende dalle accuse di stalking e violenza privata, sottolineando la sua estraneità ai fatti e chiedendo un giudizio immediato per comparire davanti al giudice. Gli avvocati confermano che il processo deve ancora iniziare.
"E’ volontà del tenente colonnello Giampaolo Cati quella di difendersi dalle infondate accuse elevate a suo carico esclusivamente nelle competenti sedi giudiziari. E’ stato l’ufficiale a voler richiedere il giudizio immediato proprio per poter comparire quanto prima avanti il giudice; il processo a suo carico deve ancora cominciare". Così precisano gli avvocati Francesca Romana Pellegrini e Guido Sola in merito al procedimento che vede imputato il tenente colonnello Cati, accusato di stalking ai danni di quattro donne e sette uomini, violenza privata con abuso dei poteri e di autorità e minacce e ingiurie ai propri inferiori al centro ippico dell’Accademia militare. Gli avvocati precisano poi come, nel 2013, allorquando il clima presso il Centro ippico militare sarebbe stato già teso, Cati non fosse ancora a capo del Centro. E ricordano che si sta parlando di ufficiale pluridecorato, sicuro di poter dimostrare la sua estraneità.