Cdr, i ragazzi riscoprono la figura di don Monari

Gli allievi hanno ricordato il religioso che gettò le basi del centro di aggregazione di via Tamburini

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L’avvicinarsi della festa di Liberazione nazionale del 25 aprile è stata, per gli allievi del centro di formazione professionale della Città dei Ragazzi, l’occasione per riscoprire ed approfondire la figura di don Elio Monari, una delle personalità religiose modenesi che gettò le basi per la realizzazione dello storico centro aggregativo e professione di via Tamburini.

Il progetto ha coinvolto alcuni allievi delle classi terze, ai quali è stata raccontata la biografia di don Elio, sacerdote che ha sacrificato la propria vita per generare speranza e consegnare ai giovani un futuro di pace e di libertà. Scomparso nel luglio ’44, il religioso ha lasciato numerose testimonianze della sua umanità e dei gesti compiuti nell’ambito della resistenza cattolica, per salvare e portare aiuto e conforto negli anni della guerra, affermando i valori della vita e della carità cristiane. In una seconda fase ieri i ragazzi che frequentano la CdR sono diventati protagonisti e hanno sviluppato una sorta di dialogo immaginario fatto di domande e risposte rivolte a don Elio sulle motivazioni del suo sacrificio: "L’ho fatto perché volevo la libertà e per difendere le persone innocenti da tutto questo male", direbbe oggi il prete-partigiano secondo uno degli allievi.

"Lo ringrazierei per aver dato la vita nel tentativo di dare al paese un destino migliore perché la libertà è la cosa più importante", dice un altro alunno. L’attività della scuola professionale diretta da Massimiliano Morini si è conclusa con la simbolica deposizione di un mazzo di fiori sotto la targa commemorativa all’interno della struttura.

s. l.