"Cemento nel parco, in mille contro la scuola"

Marano, è ancora braccio di ferro sul progetto. La Lega: "Si valuti ogni alternativa". Il sindaco: "E’ l’unica soluzione"

Migration

Ci sono ancora polemiche per la costruzione della nuova scuola elementare all’interno del Parco dell’Elefante. A sollevarle è la referente Lega delle Terre di Castelli, Barbara Badiali, che rileva: "E’ un dovere dell’attuale amministrazione valutare anche l’ultima delle possibilità per poter salvare il polmone verde di Marano (la nuova elementare sarà costruita all’interno del parco, ndr)….Aspetto da ricordare è che ben 1047 firme sono state raccolte dal Comitato ’Salviamo il Parco’ per poter salvaguardare il Parco, non certamente per esprimere un voto politico. Con queste firme i maranesi hanno espresso contrarietà all’edificazione nel Parco dell’Elefante, tutelando il benessere di grandi e piccini che quotidianamente beneficiano di questa area verde. L’amministrazione di centrosinistra non ha mai voluto mettere in discussione questa decisione, anche se la minoranza ha fin dal primo momento cercato un confronto costruttivo. E’ assolutamente chiaro che, per quanto riguarda gli spazi, non ci sarebbero problemi di sorta anche ampliando e riqualificando l’edificio esistente come presentato nel nostro progetto in campagna elettorale 2019. In aggiunta – conclude Badiali – le poche attività rimaste nel centro di Marano pagherebbero a caro prezzo questa controversa decisione". Dall’altra parte il sindaco Giovanni Galli, precisando che intende rispondere al Comitato Parco dell’Elefante e non a Badiali, spiega: "E’ dal 2017 che si parla di questo progetto, che fu votato all’unanimità, quindi anche dall’allora minoranza di centrodestra. Ma a parte questo, va evidenziato che Marano, da una parte ha una grande urgenza di una nuova scuola; dall’altra, questo è l’unico sito in cui è possibile realizzarla. Le alternative che erano state valutate infatti, come la Porta Sud o il Parco delle Bocce, non hanno abbastanza spazio per rispettare tutti i criteri. Ristrutturare l’esistente è una proposta altrettanto inattuabile, perché significherebbe perdere i contributi ottenuti finora (1,5 milioni circa da mutui Bei per il primo stralcio e 1,5 milioni dal Pnrr per il secondo stralcio) e dovere ricominciare daccapo. Inoltre, sarebbe anche un’operazione più costosa, dovendo prevedere anche spazi provvisori in cui collocare gli alunni durante i lavori". Quando ai negozi del centro: "Ci sono attività che hanno chiuso, rimpiazzate da diverse altre. Non vedo correlazione con la scuola". Il cantiere è previsto entro l’anno.

m.ped.