Spunta un’altra grana per l’amministrazione di Mirandola. Di mezzo c’è l’istituzione che dal 1994, dopo il cinquecentenario della morte, ha l’onere di diffondere in Italia e nel mondo il pensiero e l’opera della figura più emblematica di Mirandola, Giovanni Pico. Il vice presidente Claudio Sgarbanti, figura che dopo la riforma dello Statuto del Centro internazionale di cultura Giovanni Pico della Mirandola, rappresenta il sindaco in seno ad esso, ha rassegnato le dimissioni. Ha scelto di comunicarlo via whatsapp al sindaco e di rilanciarlo via social su Facebook, dove i commenti si sono scatenati. "Essendo in disaccordo su un punto con la giunta, o chi per essa – ha spiegato pubblicamente Sgarbanti, un appassionato di storia locale e profondo cultore della storia dei Pico – non ritengo opportuno di lavorare oltre con questa amministrazione. Chi si nasconde dietro un dito senza dare risposte certe può continuare a farlo. Spero che il sindaco possa sostituirmi con una persona che ami Pico quanto me. Prossimamente lascerò libera la delega ai gemellaggi". Appresa la notizia, la presidente del Centro ci ha tenuto ad esprimere la propria sorpresa. "Ci eravamo visti il 24 febbraio – dice Renata Bertoli – per l’anniversario della nascita di Giovanni Pico. Nelle sue spiegazioni Sgarbanti non mi pare faccia accenno a contrasti in seno al Centro, per cui le motivazioni sono altre". Dall’amministrazione, al momento, nessuna reazione.
Le iniziative per Pico, però, incalzano per cui si dovrà presto completare l’organigramma.
Alberto Greco