"Chi nasce qui sia riconosciuto italiano"

Cittadinanza onoraria a 237 bambini stranieri nel corso dell’iniziativa on line. Il sindaco Muzzarelli: "Dobbiamo impegnarci tutti

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"Non dare la cittadinanza a tante persone straniere in regola, che lavorano e portano del bene alla società, a differenza di alcuni italiani che non rispettano le regole, è un’ingiustizia". Lo hanno detto in coro gli alunni della 5ªA della scuola primaria Sant’Agnese tra gli applausi delle altre scolaresche partecipanti alla cerimonia Bambin@=Cittadin@; parole sottoscritte dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. "Dobbiamo fare una grande operazione culturale per costruire e fare approvare dal Parlamento una legge come si deve, una legge per cui i bambini che nascono in Italia abbiano la cittadinanza, perché abbiamo bisogno di tutti i nostri figli per costruire il futuro. Ma voi sentitevi modenesi e siate orgogliosi di esserlo; sentitevi parte completa e integrata della comunità modenese", ha affermato il sindaco abbracciando virtualmente i 237 bambini stranieri che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria modenese e, insieme a loro, tutte gli alunni collegati: oltre 1200 alunni di oltre 60 classi di 30 scuole primarie appartenenti a tutti gli Istituti comprensivi cittadini e a due paritarie. L’occasione è stata appunto la cerimonia per il conferimento delle cittadinanze onorarie ai bimbi nati in Italia, residenti a Modena dove frequentano la quinta elementare, un riconoscimento simbolico voluto su indicazione del Consiglio comunale, per iniziativa di Comune di Modena e Unicef. La cerimonia, che si celebra dal 2015 (1.440 le cittadinanze onorarie conferite alle bambine e ai bambini stranieri) si è svolta ieri, per il secondo anno on line con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi e il presidente di Unicef Modena Lorenzo Iughetti a dialogare dal Municipio con gli alunni nelle loro classi. Protagonisti della giornata sono stati proprio i bambini che in questi mesi hanno lavorato, guidati dagli insegnanti, sul tema dei diritti portando all’appuntamento di Bambin@=Cittadin@ le loro riflessioni attraverso elaborati, video e canzoni persino in dialetto modenese "che ora accumuna tutti", come ha fatto la 5ªC delle scuole Giovanni XXIII, "perché non importa la lingua, il colore della pelle o la religione, siamo tutti cittadini del mondo" gli ha fatto eco un’altra bambina. Le famiglie di questi ragazzi, che ora vivono e lavorano a Modena, provengono da 26 Paesi diversi: Algeria, Marocco, Tunisia, Turchia, Ghana, Nigeria, Senegal, Etiopia, Mali, Albania, Serbia, Kosovo, Moldavia, Ucraina, Romania, Polonia, Repubblica Domenicana, Bolivia, Cile, Cuba, Perù, Pakistan, Sri lanka, Filippine, Bangladesh, Cina.