Con le Fonderie ripartono anche le proteste

Il comitato contro gli odori: "Le telefonate ad Arpae dei cittadini non si contano, soprattutto adesso che le persone sono sempre a casa"

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di Vincenzo Malara

L’incontro pubblico tra il Comune e il quartiere previsto nei mesi scorsi è saltato per forza di cose e il problema è ancora lì, immutato e più fastidioso che mai. I cattivi odori delle Fonderie cooperative tornano a tormentare i residenti della Madonnina. Dopo lo stop per l’emergenza Covid-19, infatti, l’azienda di via Zarlati ha ripreso gradualmente la sua attività e gli effetti, in termini di miasmi, non hanno tardato a farsi sentire. "Le telefonate ad Arpae dei cittadini non si contano, soprattutto adesso che le persone sono a casa dal mattino alla sera", fanno sapere dal comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’. "A differenza del passato, poi, le segnalazioni avvengono anche al mattino, segno di come le emissioni odorifere si ripetano per tutto l’arco della giornata e non soltanto alla sera quando i residenti solitamente tornavano a casa dal lavoro. E ciò – aggiunge il gruppo – conferma come le denunce degli odori che tormentavano le scuole presenti in zona non erano campate in aria". Il comitato mette in chiaro di non contestare il fatto "che lo stabilimento abbia riaperto, in quanto evidentemente può farlo ed è giusto che la produzione prosegua per tutelare i lavoratori", ma "la nuova ondata di puzze riaccende una situazione che sta esasperando tutti gli abitanti della Madonnina da anni".

L’amministrazione, dalla sua, anche a inizio anno ha ribadito che il piano industriale, con la chiusura delle Fonderie prevista a inizio 2022, non è in discussione e in parallelo partirà un Laboratorio partecipato per la rigenerazione e la valorizzazione dell’area di via Zarlati dove saranno chiamati a partecipare tutti i soggetti portatori d’interesse: dal Quartiere ai rappresentanti di associazioni e comitati, ordini e collegi professionali, sindacati, scuola, rappresentanze economiche e sociali. E proprio su questa road-map, aggiunge il comitato, "ci aspettiamo non vi siano slittamenti con la motivazione del Covid-19. Se l’azienda è ripartita, infatti, vuol dire che può rispettare tranquillamente gli accordi presi con l’amministrazione e indirettamente con i cittadini. È inimmaginabile che la dimissione dello stabilimento possa avvenire una settimana prima del periodo prestabilito, quindi auspichiamo che dal Comune arrivino presto informazioni concrete a riguardo". I residenti si appellano poi direttamente al sindaco Muzzarelli perché, appena possibile, venga programmato l’annunciato incontro col quartiere: "Il primo cittadino – dice il gruppo – ha scritto pochi giorni fa che gli manca il contatto con la città. Bene, noi siamo qui che lo aspettiamo per risolvere i nostri dubbi, come per esempio cosa ne è stato degli investimenti promessi dall’azienda per abbattere i miasmi, così come delle campagne di monitoraggio continuative dell’aria più volte richieste dal nostro comitato. Un anno fa abbiamo raccolto 2.500 firme, ma sono rimaste lettera morta". Mai come ora, conclude ‘Respiriamo aria pulita’, "il tema della salute è una priorità e pensiamo che le Fonderie rientrino a pieno titolo in questo discorso. L’amministrazione si gioca una bella fetta di credibilità sulla vicenda e non può ignorare quello che stiamo soffrendo".