"Contagio a scuola? I veri rischi sono fuori"

La dirigente del ’provveditorato’ Menabue: "Il protocollo adottato funziona". Sulle nomine in ritardo dei docenti: "Modalità complesse"

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di Paolo Tomassone

Mancano da assegnare circa 600 cattedre e all’Ufficio scolastico serviranno ancora alcuni giorni per completare tutte le operazioni. Dal 14 settembre a ieri, però, sono già stati nominati 2.200 insegnanti per le scuole modenesi di ogni ordine e grado: "ho dovuto esaminare le posizioni di quasi 12 mila docenti. E questa settimana ne dovrò convocare almeno altri cinquemila". Sono numeri che la dirigente Silvia Menabue estrapola dai tabulati nel suo ufficio di via Rainusso, prima di iniziare le convocazioni per gli insegnanti di sostegno nella scuola d’infanzia. Questi numeri, da soli, danno l’idea della complessità delle operazioni.

Professoressa, è questa l’origine delle criticità che si sono registrate sulle nomine?

"Non nego che ci sia una complessità nelle modalità con cui sono state definite le graduatorie provinciali per le supplenze a livello nazionale. Una modalità online attraverso la quale i candidati nei mesi estivi hanno dovuto autodichiarare i propri servizi e titoli. Si sono riscontrate molte false dichiarazioni e questo ha contribuito a destabilizzare le procedure. Ma è un problema di tutti gli uffici scolastici territoriali: c’è chi si è bloccato, come Milano, perché ha graduatorie inaffidabili, e chi sta procedendo come Modena e l’Emilia-Romagna".

C’è molto malumore da parte di docenti precari da una vita, che si sono visti scavalcati nei punteggi.

"Fino all’8 settembre c’è stata la cosiddetta ‘call veloce’, l’ultima fase del reclutamento per l’attribuzione di incarichi a tempo indeterminato che solitamente si concludeva il 31 agosto. Abbiamo lasciato qualche giorno di tempo agli aspiranti per entrare nella nostra piattaforma ed esprimere preferenze su tutte le sedi disponibili e dal 14 abbiamo cominciato a nominare. Le nomine sono state fatte regolarmente, alla presenza dei sindacati. Il problema di queste operazioni è che nonostante siano stati convocati un numero doppio, triplo e anche quadruplo di docenti alla luce della disponibilità dei posti, ci sono state rinunce di massa. Quindi dopo una prima e una seconda convocazione i posti non sono stati coperti e ora ipotizziamo una terza convocazione per il sostegno che contiamo di chiudere in settimana".

A quel punto la scuola potrà cominciare regolarmente, con orari definitivi?

"Finite le nomine di mia competenza restano tutte le nomine relative a supplenze brevi e le nomine del personale Covid, di competenza delle scuole. Se si imbattono nelle difficoltà in cui mi sono imbattuta io potrebbero impiegare altri dieci giorni".

Nel frattempo arrivano notizie di nuovi contagi in alcune scuole modenesi. Il sistema regge?

"Credo che il protocollo definito a livello regionale e territoriale definito con il Dipartimento di sanità pubblica sia piuttosto puntuale e rigido, quindi assolutamente adeguato per il contenimento dei casi, come l’ultimo che ha riguardato due bambini alle scuole Pascoli. All’interno della scuola la modalità in cui si lavora è molto rigida, forse è più preoccupante quello che accade al di fuori dalla scuola. Per questo è importante che i genitori invitino e sorveglino i ragazzi affinché tengano comportamenti adeguati fuori dalla scuola, dove noi non possiamo intervenire".

Con l’arrivo dell’influenza, cresce l’apprensione da parte dei genitori.

"La comprendo, ma in questi casi dobbiamo attenerci alle indicazioni che vengono dal mondo medico-scientifico, che consiglia di eseguire il vaccino antiinfluenzale. Poi serve anche un po’ di fiducia e consapevolezza che il mondo della scuola è tutelato, protetto, vi è un’adozione molto rigida delle norme anti-Covid. Al di fuori della scuola invece dovremmo tutti adottare comportamenti più responsabili".