
Raccolta porta a porta
Il porta a porta spacca il Consiglio comunale. Maggioranza da una parte, opposizione dell’altra, e quest’ultima assai critica anche nei confronti della conduzione del dibattito da parte del presidente del consiglio comunale Filippo Simeone, e piccata discussione tra lo stesso Simeone e il suo predecessore, Luca Caselli, oggi capogruppo di Fratelli d’Italia.
L’occasione l’esame di un ordine del giorno proposto da Francesco Macchioni, capogruppo dell’omonima lista civica da sempre sulle barricate rispetto al porta a porta – raccolse anche 2 mila firma per chiederne la dismissione – che vincolava la Giunta ad impegni precisi alla luce di quanto accade a Modena, dove il sindaco Mezzetti ha annunciato modifiche ad un sistema su cui, a detta anche della maggioranza, "le criticità, ancorché debitamente attenzionate anche da parte del gestore del servizio, permangono". Macchioni chiedeva, con il suo documento (‘riorganizzazione raccolta rifiuti, basta sacchetti a terra, stop a giorni e orari fissi’, il titolo) che la giunta si impegnasse ad ‘essere presente, come Comune, nella discussione del tavolo tecnico con Atesir Hera per portare le modifiche migliorative attualmente allo studio a Modena’, ma non ha ottenuto soddisfazione da parte dell’emiciclo, trovando appoggio solo negli altri gruppi di opposizione ma nessuno spiraglio da parte di quelli di maggioranza. "Il confronto sul tema c’è ed è costante, come costante è il monitoraggio rispetto alle problematiche che vengono segnalate, e c’è già anche un tavolo cui il Comune partecipa con Hera e ha l’obiettivo di migliorare il servizio", la replica di Chiara Tonelli, assessore all’Ambiente, mentre il sindaco Matteo Mesini ha definito "irricevibile, visti l’oggetto e i contenuti" il documento presentato da Macchioni. "Sbagliate a bocciare questo ordine del giorno, e continuate a sbagliare, insistendo su un modello che non funziona e a proposito del quale i cittadini hanno già manifestato le loro perplessità", ha ribattuto lo stesso Macchioni, che attorno al suo odg ha compattato tutte le minoranze.
L’idea, da parte dell’esponente della lista civica, sarebbe infatti quella di proporre un referendum: "L’appiglio normativo c’è, nel senso che lo strumento referendario mi risulta sia previsto dallo Statuto comunale, all’articolo 10. Ne valuteremo la fattibilità – conclude Macchioni – e nel caso procederemo in quella direzione".
Stefano Fogliani