GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Controllo di vicinato, Parenti lascia: "Accuse gravi nei miei confronti. Chat per il corteo? Giusto farlo"

Il coordinatore del gruppo del Villaggio Zeta ha rassegnato le dimissioni con una lettera aperta all’assessora "In Consiglio Fd’I ha contestato l’uso improprio dei canali e la violazione delle regole: esigo spiegazioni"

Walter Parenti, (ex) coordinatore del controllo di vicinato Villaggio Zeta durante una manifestazione in piazza Grande

Walter Parenti, (ex) coordinatore del controllo di vicinato Villaggio Zeta durante una manifestazione in piazza Grande

Modena, 5 aprile 2025 – Troppe polemiche sul corteo sulla sicurezza di febbraio, Walter Parenti si dimette da coordinatore del controllo di vicinato del Villaggio Zeta 1. Lo ha comunicato lui stesso in una lettera aperta indirizzata all’assessora Alessandra Camporota. La decisione è maturata dopo che in Consiglio comunale Fratelli d’Italia ha sottolineato "l’uso strumentale delle chat del controllo di vicinato", utilizzate per organizzare la manifestazione. "Sono state mosse gravi accuse nei miei confronti durante il Consiglio – si legge nella lettera di Parenti - tra cui l’uso improprio di strumenti di comunicazione del controllo di vicinato, un presunto protagonismo eccessivo, la violazione delle regole di tale controllo e il presunto indebolimento del rapporto di fiducia con la polizia Locale e le istituzioni". Rilievi avanzati però "senza entrare mai nel merito dei fatti contestati".

Va detto d’altronde che anche la stessa assessora Camporota alla vigilia del corteo richiamò all’ordine i coordinatori dei Controlli di vicinato a proposito delle chat: "Occorre rispettare il Codice di comportamento", disse. Nel corso del dibattito, fa presente Parenti, "il consigliere Negrini, rivolgendosi all’assessora Camporota, ha affermato testualmente: ‘Chiaramente noi siamo in possesso di tutti i contenuti che abbiamo menzionato, e se per l’assessore fosse necessario averli, non avremo nessun problema a fornirli’. Nella lettera invito formalmente ad acquisire tale documentazione e di garantirmi l’accesso agli atti in questione, affinché possa tutelare la mia posizione e difendermi dalle accuse mosse".

Parenti, come mai si è dimesso?

"Devo potermi difendere nel merito delle contestazioni. Esigo di conoscere nel dettaglio le accuse che mi vengono rivolte e desidero chiarire se e dove ho eventualmente commesso errori"

Uso improprio delle chat.

"Sì, ma in che senso ’uso improprio’? Ritengo essenziale fare luce sulla posizione di tutti i coordinatori di vicinato ancora attivi per definire con esattezza quali modalità di comunicazione siano ritenute corrette e quali invece possano comportare sanzioni".

Quei canali sono riferiti a uno strumento regolato da un protocollo sottoscritto anche da Comune e Prefettura, non potrebbero essere usati per una manifestazione.

"Ritengo inaccettabile non aver avuto la possibilità di replicare durante il Consiglio e mi rammarico di aver assistito a una reazione così scomposta da parte di una consigliera comunale (Elisa Rossini ndr) nei confronti dei volontari del Controllo di vicinato presenti, intervenuti unicamente per comprendere le motivazioni delle accuse".

Cosa avrebbe replicato se avesse potuto parlare?

"Ci siamo mossi come semplici cittadini. Quelle chat le chiamiamo controllo di vicinato ma potevamo chiamarle anche ‘Pluto’ o ‘Paperino’. Noi abbiamo una ’chat blu’ per le comunicazioni di segnalazioni di episodi gravi e la ’chat grigia’ per le comunicazioni più informali, non c’è nessuna valenza istituzionale in questi canali. Li abbiamo utilizzati semplicemente per aggregare coloro che intendevano partecipare alla manifestazione. Ci siamo comportati secondo le regole della civile convivenza. Poi, se qualcuno aveva qualcosa da ridire, poteva uscire tranquillamente dalla chat".

Ma non si poteva usare un’altra chat per questo tipo di comunicazione?

"Sono chat, soprattutto quella grigia, in cui si chiacchiera di tutto, ci scambiamo anche gli auguri di Natale. Questo significa fare gruppo e creare coesione sociale. Che senso aveva aprire un altro canale?".

Qualcuno ha insinuato che la manifestazione fosse stata organizzata da persone vicine al Pd legate a Muzzarelli, per creare grattacapi alla giunta Mezzetti.

"Sciocchezze. La manifestazione è nata dopo che una nostra collega del Controllo di vicinato, Antonella Bernardo, è stata aggredita e c’era stata una persona accoltellata al Novi Sad. Ci siamo detti che la situazione stava degenerando. Abbiamo convocato la manifestazione tramite la chat che è il modo migliore di arrivare a più persone. Il vero problema è un altro...".

Quale?

"Diamo fastidio sia a destra che a sinistra, se i partiti pensassero a fare il loro mestiere invece di dare addosso a cittadini che si autorganizzano sarebbe meglio. Resta solo un aspetto da chiarire adesso…".

Cioè?

"Voglio sapere quali colpe avrei avuto, di cosa sono accusato".