
Cpc, cambia il progetto . La moschea non sarà trasferita. All’ex Pro Latte 60 alloggi Ers e raddoppierà l’area verde
"Il centro culturale islamico non si sposterà, ma verrà riqualificato". Sono queste le parole con cui il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha risposto ai giornalisti che lo incalzavano durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio relativa all’ampliamento dell’azienda Cpc. Dichiarazioni che dovrebbero sedare gli animi dopo le polemiche esplose nelle scorse settimane tra i residenti del quartiere Sacca. Ricordiamo che inizialmente, viste le esigenze di ampliamento del comparto industriale produttivo e di servizi dell’azienda, l’intenzione era di costruire la nuova moschea nell’area ex Pro Latte.
Attualmente, invece, le necessità di Cpc non rendono più necessaria la delocalizzazione del luogo di culto islamico.
Su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, nel pomeriggio di ieri, la giunta comunale ha accolto la richiesta di definire un accordo procedimentale che modifichi quello del 2022 tra il Comune e i soggetti attuatori: Cpc srl, Mitsubishi Chemical Advanced Materials srl, Innovative Solutions srl. Con la delibera, in coerenza con le indicazioni del consiglio comunale e nel rispetto del nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug), si prevedono due percorsi distinti per oggetti, aree d’intervento e fasi temporali. Il primo riguarda lo sviluppo e il potenziamento del complesso produttivo utilizzando la procedura dell’articolo 53 della legge regionale, che dovrà essere approvato – si pensa entro fine marzo – dal consiglio comunale dell’attuale consiliatura; il secondo è relativo all’area ex Pro Latte con la presentazione, entro il 22 aprile, dell’accordo operativo in risposta all’avviso pubblico di attuazione del Pug.
Secondo quanto stabilito, rimane confermato il piano di sviluppo produttivo e occupazionale di Cpc dal valore di 350 milioni di euro che comprende, per garantirne la sostenibilità, anche gli interventi sulla viabilità della zona a carico dell’azienda, insieme a un parcheggio multipiano da 607 posti e a un edificio a uso turistico ricettivo.
Infine, si prevede la cessione completa al Comune degli oltre 31mila metri quadri dell’area ex Pro Latte, dove sorgeranno quattro palazzine di Edilizia residenziale sociale (Ers) per circa 60 alloggi riservati principalmente a giovani e forze dell’ordine. E, novità, raddoppierà l’area verde che giungerà a 24mila metri quadrati, connettendo lo spazio in questione con il parco Vittime innocenti di Utoya.
Infine, è prevista la cessione al Comune di circa 6mila metri quadri dell’area ex Pro Latte bonificata, oltre a una contribuzione al beneficio pubblico di 335mila euro, come richiesto dalla disciplina del Pug.
Le palazzine di Edilizia residenziale sociale che sorgeranno potranno essere collocate su via Canaletto o su via Finzi oppure su entrambe le strade. Sono in corso gli approfondimenti tecnici su tutte le tre ipotesi per la definizione di un masterplan.
Tutte le opere di bonifica e sistemazione delle aree sono a cura del soggetto attuatore senza alcun scomputo del contributo di costruzione. "L’area – spiega il sindaco Muzzarelli – sarà oggetto di un masterplan volto a ridisegnare gli spazi in coerenza con il Pug, sviluppando in modo armonico la nuova zona con la parte più storica del quartiere Sacca, senza dimenticare la sostenibilità e gli spazi verdi".
"Vogliamo consegnare alla città uno spazio con un quadro di riqualificazione urbanistica ed edilizia ambientale di qualità aumentata – conclude Muzzarelli – e capace di offrire risposte a tutte le persone che vorranno vivere, investire e valorizzare il proprio patrimonio in nell’area nord di Modena: una grande soddisfazione perché, quando siamo arrivati, la situazione di questa zona era decisamente differente".