Cultura e tecnologie, le sfide delle città Unesco

Ieri al laboratorio aperto tanti ragazzi per la giornata di studi ’Futura Creativa’. Il sindaco: "Lavoriamo per l’innovazione digitale applicata al sapere"

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"Noi giovani – spiega Ginevra Maria Bianchi, studentessa della V del liceo Muratori San Carlo – crediamo vadano conciliati due aspetti. Non possiamo ignorare il nostro vastissimo patrimonio culturale e d’altro canto le nuove tecnologie sono fondamentali per individuare nuove opportunità e nuovi modi di conservare. Ancora oggi, purtroppo, la cultura non è per tutti e i musei ad esempio non sono gratis". Questa ragazza, al pari di tanti suoi compagni, ieri era alla giornata di studi "Futura creativa" al Laboratorio Aperto dell’ex Amcm, dedicata alle tredici città italiane che, come Modena per le "media arts", si fregiano del titolo di "Città Creative Unesco". L’incontro, promosso dal Comune di Modena in collaborazione con il Gruppo Maggioli, è stato dedicato all’approfondimento dei temi di questo network che si intersecano con il titolo principale rilasciato dall’Unesco, quello di città "patrimonio dell’umanità" (Modena lo detiene per i monumenti medievali che gravitano intorno a piazza Grande). Al Laboratorio Aperto sono andati in scena diversi incontri tra esperti che hanno discusso in particolare quanto avviene a Modena e a Bologna, Pesaro, Milano, Parma, Alba, Bergamo, Fabriano, Biella, Como, Torino, Carrara che il titolo l’hanno ottenuto per design, artigianato, food, letteratura, musica. Introducono il sindaco Muzzarelli e l’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi: "Mentre ci auguriamo non si fermino progetti culturali qualificanti già avviati per motivi politici (il riferimento è al sottosegretario Vittorio Sgarbi, che in una intervista al Carlino aveva annunciato il distacco di Ferrara dalle Gallerie Estensi di Modena e Sassuolo, ndr) Modena si focalizza per la capacità di attrarre risorse economiche da diverse istituzioni e muovere energie e progetti innovativi nel campo della tecnologia e innovazione digitale applicate alla cultura".

Collegato da Parigi l’ambasciatore italiano presso l’Unesco Massimo Riccardo ha spiegato che "quel che accade nelle città creative è fondamentale a produrre strategie per il futuro" mentre il presidente della Fondazione San Carlo, Giuliano Albarani spiega: "La Modena media arts unisce quelli il cui cuore batte per la tradizione e quanti sono più legati all’approccio dinamico nato nel dopoguerra". Secondo l’ex direttore di Fmav Daniele Pitteri "Modena è città dove convergono culture differenti che negli ultimi decenni iniziano a dialogare. Tutto converge in un panorama nuovo delle media arts, un nuovo modo di costruire comunità" mentre Vittorio Salmoni coordinatore nazionale delle Città creative conclude: "Queste città appartengono alla rete Unesco e hanno diverse dimensioni e differenze storiche e politiche, legate però da solidarietà e volontà di azioni comuni. Tutte lavorano per lo sviluppo culturale e la rigenerazione del tessuto urbano".

Stefano Luppi