«Cure palliative già agli esordi della malattia»

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«PROSEGUIRE sulla strada tracciata dal dottor Partesotti nella presa in carico del paziente dalla diagnosi alla terapia, promuovendo le cure palliative contro i sintomi più invalidanti anche nelle fasi più precoci di malattia con particolare attenzione alla comunicazione e al benessere a tutto tondo del paziente e del suo nucleo di affetti». La dottoressa Lucia Longo è la nuova responsabile dell’Unità operativa di Oncologia Area Sud dell’Azienda Usl di Modena, che comprende i Day service oncologici degli ospedali di Sassuolo, Vignola e Pavullo. 50 anni, madre di due figlie, è laureata in Medicina e chirurgia all’Università di Modena, con specializzazione in Oncologia.

Dottoressa Longo, qual è l’idea alla base dell’organizzazione dell’Oncologia nell’area sud?

«La struttura è a rete, e ciascun paziente può accedere alle strutture oncologiche anche vicino alla propria residenza e non è sempre facile perché si tratta di un’area molto vasta e con zone che possono essere particolarmente disagiate. Dopodiché in base alle specifiche necessità al paziente viene proposto il percorso diagnostico e terapeutico ritenuto più opportuno, con l’obiettivo finale di ritornare alla sede più vicina a casa per proseguire il percorso di cura».

Quali sono le forme tumorali più frequenti su questo territorio?

«Intanto premettiamo che l’area sud non manifesta scostamenti statistici rispetto al resto della provincia e della regione. Sono purtroppo sempre più frequenti casi di tumori al colon, alla mammella, alla prostata, ai polmoni, questi ultimi in crescita soprattutto nelle donne che continuano a fumare più degli uomini».

Cosa vuol dire quando si parla di qualità della vita dei pazienti?

«Sicuramente la promozione della cure palliative non solo nel fine vita, ma anche nelle fasi più precoci di malattia. Ma sottolineiamo che con il progredire delle conoscenze scientifiche molti pazienti sopravvivono alla malattia dopo percorsi di cura più o meno gravosi per il fisico e per la sfera psicologica, per cui fondamentale è la presenza dello psicologo, ma anche di figure come il nutrizionista e di personale infermieristico dedicato e formato ad assistere i nostri pazienti».

Gianpaolo Annese