ANTONIO LECCI
Cronaca

Daniela, rabbia e dolore. Presidio contro la violenza: "Diamo voce alle vittime"

A Prato di Correggio il grido delle attiviste dell’associazione ’Nondasola’ "Stiamo ancora aspettando un’azione politica incisiva per tutelare le donne".

A Prato di Correggio il grido delle attiviste dell’associazione ’Nondasola’ "Stiamo ancora aspettando un’azione politica incisiva per tutelare le donne".

A Prato di Correggio il grido delle attiviste dell’associazione ’Nondasola’ "Stiamo ancora aspettando un’azione politica incisiva per tutelare le donne".

"Siamo il grido, altissimo e feroce. Urliamo per Daniela che più non ha la voce". E’ uno degli slogans scanditi ieri sera al presidio che l’associazione Nondasola di Reggio ha organizzato a Prato di Correggio, in un piccolo spiazzo verde a pochi metri dall’abitazione in cui una decina di giorni fa è stata rinvenuta Daniela Coman, sassolese di 48 anni uccisa dal compagno, Peter Pancaldi, 45enne originario di Campogalliano.

Presenti poco meno di cinquanta persone, quasi tutte donne: in gran parte attiviste dell’associazione antiviolenza, ma anche cittadini residenti in paese, alcuni consiglieri comunali.

L’avvocato Sarha Mineo, neo presidente di Nondasola, si dichiara soddisfatta dell’esito del presidio: "Per noi è fondamentale sensibilizzare cittadini e opinione pubblica, così come la prevenzione. Non potevano non mobilitarci per questo evento così tragico avvenuto sul nostro territorio, a poca distanza da noi. Certo, speravamo nella presenza di qualche donna in più del paese. Ma tutto sommato abbiamo lanciato il messaggio che volevano diffondere anche qui".

Tra le donne presenti al presidio per ricordare Daniela, emerge la proposta di installare una panchina rossa antiviolenza proprio nei pressi della palazzina in cui si è consumato il delitto della 48enne di origine rumena e che abitava a Sassuolo.

"Ci auguriamo che il Comune di Correggio possa accogliere questa idea. Qui a Prato è avvenuto un fatto molto grave. Una panchina rossa potrebbe fare ulteriormente riflettere sul triste e drammatico fenomeno dei femminicidi e delle violenze in genere che si consumano contro le donne", le parole di alcune attiviste.

A più riprese il nome di Daniela viene scandito dalle donne che reggono lo striscione dell’associazione Nondasola: "Stiamo ancora aspettando un’azione politica incisiva che favorisca l’assunzione di responsabilità maschile, percorsi più garantiti di uscita dalla violenza in ascolto della grande esperienza dei Centri. Continueremo – fanno sapere le attiviste – a promuovere e sostenere azioni di cambiamento per decostruire l’asimmetria di potere fra i generi che continua a far morire le donne per mano maschile".