Danni da pioggia, lo storico mulino si ferma

Montese, la proprietaria dell’impianto di San Martino: "L’argine del fiume è franato. La mola funzionava da un secolo, vengono in visita le scolaresche"

Danni da pioggia, lo storico mulino si ferma

L’interno del Mulino di Mamino, che si trova a San Martino di Montese, rischia la chiusura

Le piogge abbondanti del giugno scorso e le recenti del 18 settembre hanno creato ingenti danni alle opere idrauliche del Mulino di Mamino, che si trova a San Martino di Montese. L’intensità di quelle della settimana scorsa ha fatto crollare un tratto dell’argine della botte (l’invaso a servizio del mulino raccoglie l’acqua dal Rio San Martino) che è stato prima eroso e poi è franato. Il mulino usa la forza esercitata dall’acqua in caduta per azionare le turbine, che a loro volta fanno girare le cinque macine. Tutte le canalizzazioni, le opere idrauliche e la cura dell’alveo del Rio sono quindi vitali al suo funzionamento. Ma ora, questo mulino della famiglia Mecagni rischia di cessare l’attività molitoria e non solo, anche quella culturale e didattica che svolge con turisti e scolaresche. Il Mulino di Mamino è tenuto attivo da Monica Mecagni, comproprietaria, che vive e lavora a Milano, sempre pronta, ogni qualvolta ci sia interesse per la molitura di grano e castagne, a raggiungere la casa dei suoi avi per attivare le antiche macine di pietra. Lo fa per amore, per non vedere estinguersi la ultracentenaria tradizione molitoria di famiglia. "La causa prima di questo disastro – spiega Monica - è stato il mancato deflusso delle acque piovane nei canali e nelle scoline a monte del mulino. L’acqua che correva copiosa ha trovato degli ostacoli (rami, sassi, macerie, terra smossa, balle di fieno) che hanno fatto da tappo nelle scoline e l’hanno deviata lungo la strada in forte pendenza. La strada è diventata un fiume che si è riversato in grande quantità nella botte, alzandone il livello. E alla fine l’acqua dalla botte è tracimata erodendo una parte dell’argine di terra". Durante i mesi estivi, oltre a segnalare al Comune di Montese le criticità dei canali di scolo, la proprietà ha effettuato alcuni lavori di riparazione e ha cercato tecnici e manodopera attrezzata per un intervento più consistente.

"Purtroppo – racconta Monica - la prima disponibilità che ci è stata data per l’inizio dei lavori di ripristino era il 23 settembre. Ma ahinoi le piogge sono arrivate prima e non hanno avuto pietà: l’argine della botte ha ceduto. E il mulino ora è fermo". Il 24 settembre la proprietà ha scritto alla Protezione Civile Emilia, al Comune di Montese e al Consorzio della Bonifica Burana segnalando le criticità e i marcati fenomeni di erosione che si sono creati. Non è da oggi che la famiglia Mecagni segnala criticità idrogeologiche in quel territorio.

Walter Bellisi