MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

"Dipinto blasfemo, nuove prove". Slitta il verdetto

Si è tenuta ieri mattina nel Tribunale di Modena l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale per...

Si è tenuta ieri mattina nel Tribunale di Modena l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale per...

Si è tenuta ieri mattina nel Tribunale di Modena l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale per...

Si è tenuta ieri mattina nel Tribunale di Modena l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale per vilipendio della religione cattolica legato alla mostra ‘Gratia Plena’ di Andrea Saltini, che vede, tra gli altri, indagati lo stesso vescovo Erio Castellucci.

L’avvocato forlivese Francesco Minutillo, che rappresenta alcuni fedeli delle province di Ravenna, Forlì e Bologna, ha prodotto due nuove prove. Una lettera che arriverebbe da un esponente del Vaticano (datata dopo la chiusura della mostra) e nella quale verrebbe espressa una generale preoccupazione per la mostra e, come seconda prova, una registrazione audio di due fedeli che avrebbero parlato con l’artista Andrea Saltini il quale sembrerebbe avere lasciato intendere la possibilità del carattere osceno di una delle opere più contestate.

In ogni caso, non è stata presa alcuna decisione: nel corso dell’udienza è stata presentata una seconda richiesta di archiviazione, anch’essa per "totale infondatezza", avanzata dalla Procura nei confronti della denuncia di alcune persone, sempre per offesa alla religione.

Per questo il Gip ha deciso di rinviare la discussione al 3 marzo, per riunire il procedimento con un altro fascicolo riguardante i medesimi fatti al fine di garantire una trattazione unitaria della vicenda.

"La fissazione dell’udienza – afferma l’avvocato Giovanni Gibertini che difende monsignor Castellucci – è semplicemente un atto dovuto e non anticipa minimamente il merito, sul quale allo stato si è espressa la sola Procura della Repubblica, ritenendo come detto, la totale infondatezza delle denunce. Il nostro Arcivescovo è naturalmente è serenissimo, rimettendosi quanto ai profili processuali con fiducia e rispetto al vaglio della Magistratura".