"Dna maschile su alcuni reperti"

Su fazzoletto e mozziconi trovati da Garofano c’è materiale biologico

E’ iniziato ieri l’accertamento medico legale sui resti di Alice Neri dopo la nomina, da parte della procura, della consulente Cristina Cattaneo. Presenti ieri i consulenti nominati da Nicholas Negrini, tra cui la criminalista Katia Sartori, i medici legali nominati dal terzo indagato, Marco Cuccui, dal legale della famiglia della vittima, Cosimo Zaccaria e da Roberto Ghini, legale del principale sospettato. Intanto sono stati ammessi all’estensione dell’incidente probatorio, da parte del Gip, diversi reperti che potrebbero risultare fondamentali alle indagini. "Il gip Scarpa ieri ha effettuato un’ordinanza di incidente probatorio sulla scorta della richiesta della difesa, avvocato Ingroia e di noi consulenti, chiamati ad occuparci del caso da Nicholas Negrini – spiega Sartori – Il 28 aprile ci sarà l’udienza per il conferimento degli incarichi e saranno analizzati: il fazzoletto di carta rinvenuto nel corso del mio sopralluogo dello scorso 10 marzo sul luogo del delitto, i due mozziconi di sigaretta repertati da e Luciano Garofano nel successivo sopralluogo ma saranno effettuati anche accertamenti di natura biologica sugli anelli indossati dalla vittima - perchè potrebbero esserci tracce biologiche dell’ ‘offender’, se c’è stata colluttazione. Inoltre – continua la criminalista - abbiamo chiesto l’esame tricologico sui capelli della vittima, essendo utile alla complessiva ricostruzione della vicenda l’accertamento circa l’eventuale assunzione, da parte della signora Neri, di sostanze stupefacenti in epoca anteriore alla notte tra il 17 e il 18 novembre". Il fazzoletto che sarà analizzato, a seguito di accertamenti effettuati dai consulenti di Negrini, risulta contenere materiale biologico riferibile ad un profilo maschile. Dna di profilo maschile è stato trovato anche su alcuni reperti rinvenuti dai carabinieri sul luogo del delitto, ma gli accertamenti sono ancora in corso. "Se il dna maschile fosse riferibile al mio assistito, dipende dall’oggetto sul quale viene rinvenuto il dna – afferma Roberto Ghini, avvocato di Mihamed – Nessuno nega che il mio assistito ha trascorso almeno un’ora e un quarto con Alice, quindi vi può essere stato un ‘reciproco’ inquinamento e parte del dna di Gaaloul sia finito su alcuni oggetti. Dipende molto dagli oggetti".

Valentina Reggiani