"Don Casimiro era di famiglia a Boccassuolo"

Migration

La sua stola, il calice che usava quando celebrava messa nella chiesa di Boccassuolo di Palagano e la maglietta che i ragazzi della parrocchia avevano preparato per lui per festeggiare i suoi 25 anni di permanenza estiva a Boccasuolo. Questi i tre elementi posti sulla bara di don Casimiro, il prete polacco 63enne che da 25 anni trascorreva un mese di vacanza in estate nel paese dell’Appennino, e del quale si sono celebrati ieri pomeriggio i funerali. Il sacerdote è morto annegato il 15 luglio nelle acque di Marina di Massa (Toscana), dove si trovava in vacanza. Il parroco don Tomek ha incentrato l’omelia proprio partendo da questi tre simboli: "La stola e il calice sono quelli della nostra parrocchia e che don Casimiro usava quando veniva qui. Con il calice donava il sacramento ai fedeli e la maglietta è il simbolo della vicinanza di quella che era la sua ‘famiglia allargata’". Tantissime le persone presenti per rendere l’ultimo saluto al sacerdote: oltre ai parrocchiani, c’erano anche gli alpini, visto che don Casimiro era "il ‘loro’ prete in quanto celebrava sempre la messa nel giorno della loro festa – spiega Nico Betuzzi – e anche tanti radioamatori". Oggi la salma sarà trasferita in Polonia.

Maria Silvia Cabri