OTTAVIA FIRMANI
OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Donne imprenditrici, le spine ’In rosa’ solo un’azienda su 4: "Contrazione nel commercio"

Secondo Confesercenti le realtà produttive al femminile costituiscono il 23,8% del totale. Cresce la componente estera, ma la strada è in salita: si rafforzano le attività nei servizi

Secondo Confesercenti le realtà produttive al femminile costituiscono il 23,8% del totale. Cresce la componente estera, ma la strada è in salita: si rafforzano le attività nei servizi.

Secondo Confesercenti le realtà produttive al femminile costituiscono il 23,8% del totale. Cresce la componente estera, ma la strada è in salita: si rafforzano le attività nei servizi.

Modena, 7 marzo 2025 – Nel tessuto economico modenese, l’imprenditoria femminile rappresenta una componente fondamentale, ma i dati evidenziano un percorso ancora difficile per le donne che scelgono di avviare un’attività. Secondo l’Osservatorio Confesercenti di Modena, nel 2024 le imprese femminili associate costituiscono il 23,8% del totale, con una crescita della componente di nazionalità estera. Tuttavia, il settore commerciale, storicamente trainante per le imprenditrici, sta vivendo una contrazione, mentre si rafforzano le attività nei servizi alle imprese e alle persone.

Le imprenditrici modenesi si concentrano principalmente nei servizi, mentre diminuiscono nel commercio (-2,9%), in agricoltura (-2,7%) e nella manifattura (-3,7%). Le nuove imprese a guida femminile rappresentano meno di un quarto del totale delle nuove iscrizioni alla Camera di Commercio, un dato che conferma la difficoltà di accesso alle opportunità economiche per le donne. A testimoniarlo anche i dati di Infocamere, che indicano una flessione dello 0,8% nel numero di imprese femminili rispetto all’anno precedente, confermando una dinamica di cambiamento che riflette le sfide più ampie della partecipazione economica delle donne.

A livello nazionale, la situazione non è più rosea. L’Italia si posiziona solo all’87esimo posto su 146 Paesi nel Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, perdendo otto posizioni rispetto al 2023 e ben 24 nel biennio. Questo dato allarmante evidenzia come le difficoltà economiche colpiscano in modo più marcato le fasce socialmente più fragili, tra cui le donne. Uno degli indicatori più critici è quello della partecipazione economica femminile, in cui il nostro Paese si colloca al 111esimo posto. La disparità nella forza lavoro è significativa: solo il 40,7% delle donne italiane è occupato, contro il 58,1% degli uomini, con un gap del -17,4%. E poi, l’accesso alle posizioni apicali resta limitato: le donne nei consigli di amministrazione rappresentano il 42,6%, mentre appena il 15,3% delle imprese le vede come titolari.

Studi internazionali dimostrano che nei Paesi con una maggiore attenzione alla diversità, equità e inclusione, le aziende registrano livelli superiori di produttività, adattabilità ai cambiamenti e capacità di innovazione. Secondo la Classifica sulla qualità della vita 2024 del Sole 24 Ore, la provincia di Modena ha perso cinque posizioni nell’indice di parità di genere rispetto allo scorso anno, scendendo al nono posto. Il gap occupazionale femminile è meno accentuato rispetto alla media nazionale, ma rimane comunque un tassello negativo, così come la presenza limitata di donne nelle posizioni dirigenziali e nella governance delle imprese. Nonostante questa situazione, le donne che fanno impresa continuano a essere un motore di crescita e innovazione. Come sottolinea Dania Botti, presidente di Impresa Donna Confesercenti Modena "l’8 marzo è l’occasione per riaffermare il valore dell’imprenditoria femminile. Sostenere il percorso delle donne significa investire in un futuro più equo e sostenibile".