Essere madri e prigioniere Paltrinieri immortala i diritti negati

Essere madri e prigioniere  Paltrinieri immortala i diritti negati

Essere madri e prigioniere Paltrinieri immortala i diritti negati

di Stefano Marchetti

Cosa significa essere donna e madre all’interno di un sistema incapace di garantire i diritti umani fondamentali per la persona? È un interrogativo che scuote la coscienza, quello che sta alla base di ’Prisoner Mothers - Diario di un reportage’ che Carolina Paltrinieri, giovane fotografa finalese, presenta da oggi al 25 aprile al Palazzo dell’Ex Guardia Nazionale, in corso Cavour a Finale. Carolina – che collabora da tempo con diverse onlus e ong, fra cui Amici di Adwa ed Emergency – ha portato il suo sguardo fotografico in molti Paesi, e soprattutto in quelli che ci sembrano più lontani dagli occhi e spesso dal cuore, Paesi dimenticati dove le guerre, la carestie, la povertà sono all’ordine del giorno. Per tre anni è tornata ad Adwa in Etiopia, e ha potuto documentare la situazione delle carceri femminili, dove molte donne – per piccoli reati, da un furto a un debito non pagato – devono scontare lunghe pene insieme ai figli che colpe non hanno.

Ci sono almeno 500 bambini costretti a vivere dietro le sbarre, senza un adeguato accesso a istruzione, servizi sanitari o strutture dove semplicemente giocare. "E il governo etiope spende per l’alimentazione e l’assistenza di ciascuna donna soltanto nove birrs al giorno, 18 centesimi di dollaro", spiega Carolina Paltrinieri. Per lei questa è stata un’esperienza molto forte: "Volevo che la storia di queste donne e dei loro figli coinvolgesse chi guarda non solo attraverso gli occhi, ma anche attraverso i rumori, le voci, l’ambiente", aggiunge. Ogni sera, quando rientrava nella sua camera e ripassava le fotografie scattate, si trovava anche a scrivere appunti o a schizzare disegni: è nato così il progetto fotografico, che si abbina a un libro e a un video (realizzato in collaborazione con Michele Bernardi, con musiche di Luca D’Alberto). Nell’incisività del bianco e nero di questo reportage, conosceremo così le storie toccanti di alcune di queste madri prigioniere: Azieb, 19 anni, incinta di otto mesi, in carcere per aver rubato un cellulare, o Georgis Z che ha picchiato un uomo e dovrà restare in galera per due anni con la figlia piccola che ha problemi di cuore e non riceve cure. L’assenza forzata di queste donne sconvolge anche le loro famiglie: tanti ragazzi si sono trovati a vivere allo sbando dopo l’arresto delle madri. "Le privazioni dei diritti fondamentali delle madri sono applicate senza sconti anche ai bambini, capri espiatori di una lotta per l’umanità che si combatte sulla pelle dei più deboli". Con questo progetto Carolina Paltrinieri ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali, fra cui il primo premio nella categoria ’Editorial moving images’ al Tokyo Inernational Foto Award e l’Honorable mention alla London International Creative Competition.