Modena, famiglia no vax rifiuta le trasfusioni di sangue dai vaccinati

Il figlio minorenne deve sottoporsi a un intervento al cuore. Il rifiuto per motivi religiosi: "I sieri utilizzano embrioni umani". Deciderà il giudice

Sacche di sangue per trasfusioni

Sacche di sangue per trasfusioni

Modena, 7 gennaio 2022 - Una famiglia contraria ai vaccini, pare in modo particolare  Astrazeneca e Janssen, rifiuta il sangue proveniente da persone vaccinate con questi sieri in vista dell'operazione al cuore a cui deve essere sottoposto il figlio minorenne.

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Lo scontro tra i genitori modenesi e l'ente trasfusionale è arrivato in tribunale e ora spetta al giudice tutelare pronunciarsi. Pare che i genitori rifiutino il sangue proveniente da vaccinati con questi sieri per motivi religiosi, basandosi su affermazioni che non hanno alcun riscontro scientifico. Secondo loro, infatti, questi vaccini sarebbero ottenuti usando embrioni umani.

La notizia si è sparsa in questi giorni su Telegram, la chat usata dai gruppi no vax, che addirittura si sono messi in moto per cercare donatori non vaccinati.

L'Ordine dei medici alla famiglia: "Fidatevi dei professionisti"

"Comprendiamo le paure dei genitori: quando a soffrire è un bambino, un figlio, ci si aggrappa a qualunque appiglio, credendo di fare il suo bene, di tutelarlo. Per quello che può valere, li preghiamo di ascoltare i medici che lo hanno in cura e che sapranno scegliere la terapia migliore per lui, senza ritardare le cure". Questo l'appello che il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, rivolge alla famiglia modenese che rifiuta, per il figlio che deve subire un delicato intervento chirurgico al cuore, trasfusioni di sangue da donatori vaccinati contro Covid-19.

"I protocolli che regolano le donazioni, e che non permettono di scegliere il donatore, sono scritti nell'interesse dei pazienti, per rendere i processi sicuri - sottolinea Anelli - Del resto, non comporta alcun pericolo ricevere sangue da donatori vaccinati contro il Covid-19".

"Chiediamo quindi ai genitori di avere fiducia nei medici, che sono pronti a spendere tutte le loro conoscenze e competenze per questo paziente così prezioso - conclude Anelli - E di dare al loro bambino la possibilità di guarire, possibilità tanto più alta quanto più tempestivo sarà l'intervento. A loro, e al piccolo paziente, va il nostro abbraccio e il nostro in bocca al lupo per la prova che deve affrontare e in cui non sarà solo, ma accompagnato dai suoi medici e dall'affetto e la speranza di tutti noi".