Modena, pezzi Ferrari rubati. Cinque gli indagati

Si allarga la rete della ricettazione, sono dipendenti del Cavallino e di società collegate

Sequestro materiale Ferrari

Sequestro materiale Ferrari

Modena, 27 luglio 2018 - Sale a cinque il numero delle persone indagate per il vasto giro di ricettazione di pezzi di ricambio e merchandising a marchio Ferrari. ‘Sale’, perché lo scorso febbraio era già emersa l’iscrizione nel registro di un meccanico 35enne della Motor Service srl (officina autorizzata dal Cavallino, completamente estranea ai fatti), a casa del quale erano stati ritrovati 100 pezzi, rubati dai depositi di stoccaggio della casa automobilistica più famosa al mondo. Il valore? Si parlava di almeno 157mila euro.

La squadra Mobile coordinata dalla procura, era arrivata a lui seguendo gli annunci di vendita pubblicati su un noto sito web di annunci. Ma già cinque mesi fa era dato come elemento praticamente certo il fatto che il meccanico infedele godesse della complicità di altre persone. Oggi, in virtù sempre delle indagini degli uomini del vice questore aggiunto Marcello Castello, il secondo capitolo della complessa indagine, dove saltano fuori i nomi di altre quattro persone, anche in questo caso dipendenti della Ferrari o, comunque, di società ad essa collegate. Un vero e proprio mercato parallelo a tinte rosse, quello che si profila nelle ipotesi di reato che, a vario titolo, coinvolgono i cinque. Con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e con sistemi di captazione a distanza delle giacenze delle caselle di posta elettronica, la polizia di Stato è riuscita a stabilire la (presunta) complicità dei quattro soggetti proprio con il meccanico 35enne già finito nei guai ad inizio anno. Sostanzialmente loro avrebbero procacciato il materiale da rivendere, poi, su mercati paralleli.

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Ecco perché nei giorni scorsi, su delega del pubblico ministero titolare del fascicolo, la mobile ha effettuato altre quattro perquisizioni domiciliari (dunque una per indagato) che hanno confermato i sospetti. Nella casa di uno la polizia ha trovato diversi pezzi a marca ‘Getrag’, altri settanta capi d’abbigliamento a marchio Ferrari, sono invece stati recuperati nell’abitazione di un altro coinvolto. Altro dettaglio importante sul come si sono svolte le operazioni degli inquirenti: l’uomo che nascondeva in casa i settanta capi d’abbigliamento, presumibilmente rubati, è stato controllato dal personale della vigilanza mentre usciva dallo stabilimento della Ferrari a Maranello, alla guida di un furgone del reparto di appartenenza.

Occultati sotto il sedile del mezzo che stava guidando c’erano due kit Sap, destinati alla gestione elettronica dei cambi Getrag per le vetture di ultima generazione, incompatibili con il materiale che lui in quel momento avrebbe potuto trasportare. Difficile stabilire l’ammontare complessivo dei pezzi che nel tempo i cinque potrebbero aver rubato e rivenduto, in un mercato parallelo totalmente illegale.