"Fiera, rischiamo di inciampare Ma dipendenti ed eventi restano"

Il presidente Panzani sulla fuoriuscita degli enti pubblici dalla compagina societaria imposta dalla legge "A Roma non si è riusciti a sospendere la disposizione? È come infiliare un bastone tra le ruote di chi pedala"

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di Paolo Tomassone

"Qualunque soluzione verrà adottata, tutti i posti di lavoro saranno mantenuti". Per la fiera di Modena questa è la prima notizia positiva, dopo l’avvio da parte del Comune del percorso di "razionalizzazione" previsto dalla normativa sulle partecipazioni societarie degli enti locali che porterà alla cessione delle proprie quote (14,6%) alla capogruppo Bologna Fiere. Un quartiere "tutt’altro che morto", come assicura il presidente Alfonso Panzani, annunciando la seconda notizia positiva: dopo il successo della Mostra internazionale Ornitologica appena conclusa, "siamo in trattative per portare un’altra manifestazione internazionale, la prima in Italia e una delle più importanti in Europa".

Presidente come avete accolto la decisione del Comune?

"Dovranno essere i soci a trovare la quadra, ma io sono abbastanza ottimista. Noi faremo di tutto per mantenere aperto il quartiere, abbiamo avuto rassicurazioni importanti da parte del Comune di Modena sul sostegno che continuerà a dare alle manifestazioni che hanno una ricaduta significativa per la città. Tra l’altro cedendo le proprie quote si semplificano un po’ i meccanismi di sostegno finanziario dal Comune e dalla Camera di commercio (che al momento detiene il 19,7% delle quote, ndr.)".

Si sarebbe potuto trovare un’altra soluzione?

"La legge Madia lascia poco spazio di manovra. Sono stati anni assolutamente straordinari, non solo per i quartieri fieristici, ma per quasi tutti i settori. Dal governo sono stati presi provvedimenti per salvaguardare le imprese e mi sorprende che non si sia trovato il modo di sospendere questa disposizione per permettere ai soci pubblici di mantenere la propria partecipazione in società che non abbiano una redditività. È come infilare un bastone tra le ruote di chi sta pedalando".

E la fiera di Modena sta pedalando nonostante il periodo critico?

"Abbiamo appena concluso Ornitologica, che è la seconda fiera europea, e ci sono arrivati i complimenti da tutte le parti. Siamo in trattative importanti per portare un’altra manifestazione internazionale, la prima in Italia e una delle più importanti in Europa. Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto riconoscimenti internazionali per almeno quattro dei nostri marchi. Abbiamo lanciato All for tiles, B.T. expo avrà un suo sviluppo interessante, Modena Champagne è andato molto bene… poi ci sono alcuni eventi che fanno più fatica, come per esempio la Campionaria, ma in questi anni tutte le fiere più importanti hanno avuto difficoltà, figurarsi i quartieri più piccoli come il nostro".

Una fiera piccola che resiste nel momento in cui le ‘big’ cercano di accaparrarsi tutto.

"Abbiamo cercato di lanciare manifestazioni nonostante il periodo difficile. Anche perché una delle funzioni di Modena è quella di essere incubatore per nuove iniziative che se crescono possono essere trasferite a Bologna nel caso in cui gli spazi non dovessero essere sufficienti. Abbiamo il quartiere in una posizione strategica all’uscita dell’autostrada, spazio che sarà migliorato nella logistica nei prossimi anni. Per manifestazioni non troppo grandi la nostra è una struttura che può vivere anche con costi relativamente più bassi e con maggiore efficienza. È chiaro che restare soli non è una soluzione possibile, bisogna essere alleati: noi lo siamo, con aspetti positivi e negativi".

Il suo è un auspicio?

"Sì, io mi auguro che la fiera continui, seppur sotto un’autorità diversa, a Modena con la società Modena Fiera come è sempre stato. Vorrei fare una rassicurazione: qualsiasi soluzione verrà individuata, per i dipendenti non ci saranno problemi, i posti di lavoro verranno tutti mantenuti".