Fonderie, riparte la protesta: "I miasmi sono tornati, il Comune spieghi"

Tornano alla carica i residenti della Madonnina: "La sperimentazione non funziona più, chiederemo un incontro al sindaco e alla nuova assessora Filippi"

La Cooperativa Fonderie di Modena (Foto Fiocchi)

La Cooperativa Fonderie di Modena (Foto Fiocchi)

Modena, 23 aprile 2018 - La web cam è accesa 24 ore su 24 e sorveglia le Fonderie cooperative come una sentinella intransigente. I membri del comitato ‘RespiriaMo aria pulita’ scrutano le immagini continuamente e sono già parecchie le registrazioni, con tanto di data e ora, che testimoniano – specialmente la notte – la fuoriuscita di fumi anomali dal camino dello stabilimento. Alla Madonnina, in effetti, nulla sembra essere cambiato e come in una sorta di deja vu siamo tornati al clima delle prime proteste dei residenti, che nei mesi hanno portato all’accelerata sulla procedura di delocalizzazione dell’azienda prevista a inizio 2022.

I residenti della Madonnina denunciano una nuova raffica di cattivi odori
I residenti della Madonnina denunciano una nuova raffica di cattivi odori

Lo stabilimento si staglia all’orizzonte e i bambini giocano liberamente nel prato. E’ una zona residenziale tranquilla, protetta, ma quando arrivano i cattivi odori non resta altro che tornarsene in tutta fretta a casa. «Da gennaio a marzo la situazione era effettivamente migliorata, poi da metà marzo le puzze sono ricomparse per quasi tutta la settimana», spiega Luciano Morsiani. «E’ un peccato perché siamo in un quartiere bellissimo, con un parco splendido e dobbiamo chiuderci in casa per colpa dei miasmi. Purtroppo c’è chi nega, ma il naso lo abbiamo tutti ed è difficile non ammettere che il problema c’è». L’iter per la delocalizzazione a Navicello è partito, ma il 2022 appare lontanissimo. «Convivere per altri 4 anni con questi odori è impensabile», dice a sua volta Donatella Pinelli. «Davvero il Comune vuole venirci a raccontare che la sperimentazione sta funzionando? Prima forse sì, ma adesso l’aria è tornata nuovamente irrespirabile con continui fastidi al naso e alla gola». A sua volta Donatella Zini assicura «che all’inizio i nuovi carboni ci avevano illuso che i miasmi fossero finiti, ma poi l’effetto è svanito».

«L’amministrazione – fa sapere il comitato RespiriaMo - non può imporre ai residenti altri 4 anni di sacrifici. Non si tratta di folate sporadiche ma di odori che ti penetrano nel naso e ti restano dentro per ore e ore. Come mai la sperimentazione ha dato effetti positivi per due mesi e ora non conta più? Il Comune deve spiegarcelo. Per questo chiederemo nei prossimi giorni un incontro col sindaco e la nuova assessora all’Ambiente Alessandra Filippi per affrontare nuovamente le varie problematiche».