
Franco Iorio (Cpc) "Stiamo lavorando per il bene di tutti"
"Stiamo lavorando in sinergia con la città e per generare vantaggi all’intera collettività". Lo dice l’amministratore delegato di Cpc, Franco Iorio, mentre ci accompagna a visitare il quartier generale di via del Tirassegno. Il 9 gennaio Cpc ha concluso l’acquisizione della GM di Camposanto. "Sì, tutti i 300 dipendenti sono entrati a far parte del nostro gruppo e continuano a lavorare a Camposanto dove ci si occupa della finitura e della verniciatura di parti meccaniche e dove abbiamo un piano di investimento per il 2023 di circa 10-12 milioni di euro. Con quest’ultima operazione siamo arrivati a 960 dipendenti nelle quattro sedi, tutte in provincia di Modena".
Nei capannoni della Cpc ci sono dei modelli futuristici che siamo abituati a vedere solo nei saloni d’auto di Detroit.
"Noi utilizziamo le conoscenze acquisite nel tempo cercando di applicarvi concetti futuristici. Per quanto possa sembrare strano, questo è sempre stato il nostro approccio, che in oltre trent’anni ci ha permesso di portare avanti una vera rivoluzione industriale utilizzando la fibra di carbonio al posto delle parti metalliche da assembleare. Questo modello innovativo consente di fare fabbriche più piccole e non rivoluzionare completamente l’azienda ogni volta che cambia un modello".
In questo quartiere però vi state allargando parecchio. Che progetti avete in mente?
"Nei prossimi due anni andremo a costruire due capannoni qui di fianco a via del Tirassegno, che ci serviranno per migliorare ulteriormente gli aspetti produttivi dell’azienda. Poi ne costruiremo un altro dall’altra parte della strada. Come ultimo realizzeremo un hospitality business, ma i lavori non inizieranno prima del 2025".
E nell’ex Pro Latte di via Gerosa cosa andrete a realizzare?
"Al momento non è un sito strategico per Cpc e non c’è alcun progetto deliberato. Posso solo rassicurare tutti che non verrà realizzato nessun stabilimento con ciminiere o non rispettoso delle regole ambientali".
L’ampliamento di Cpc sta comunque destando qualche preoccupazione tra i residenti.
"Quando abbiamo presentato il progetto quest’estate alcuni comitati hanno iniziato a lanciare l’allarme. Allora il 3 settembre, in accordo col sindaco Muzzarelli, ho organizzato una giornata di apertura dell’azienda. Sono arrivate decine di residenti che hanno potuto vedere con i propri occhi tutto quello che stiamo realizzando e come in questi anni abbiamo sistemato e reso più bella un’area industriale. Al termine della visita alcuni di loro hanno lasciato il curriculum chiedendo di poter venire a lavorare da noi".
Quindi non c’è niente da temere?
"Ma lei pensa davvero che un’azienda come la nostra ogni volta che presenta progetti non debba aspettare l’approvazione dagli enti preposti? Abbiamo ogni tipo di certificazione, tutti i prodotti venduti hanno attestati per le componenti tecniche e per i materiali. In questi anni mi sono dovuto accollare anche spese che non mi erano dovute".
In che senso?
"Ho dovuto smaltire materiale inquinante lasciato da aziende che erano qui prima di noi e hanno lavorato in queste aree, come per esempio le ex fonderie Valdevit. Tutto materiale che è stato classificato e bonificato in modo impeccabile. Sono stanco di ricevere attacchi quotidiani dai comitati. Stiamo lavorando in sinergia con la città e per generare vantaggi all’intera collettività".
Paolo Tomassone